Cerca tra i 5480 podcast,
l'archivio delle nostre trasmisioni dal 2006

Coscienza di gruppo

Di: Maurizio Nagni | 28/08/2009
E' di pochi giorni fa la sentenza della Corte Europea sui Diritti dell'Uomo sulla vicenda di Carlo Giuliani (qui trovate un riassunto). Sappiamo come e' andato il processo per i fatti della Diaz ed di Bolzaneto, ma la morte di Carlo Giuliani, purtroppo si presta a troppe interpretazioni.
Guardando il dettaglio, un Carabiniere spara ad un ragazzo; guardando la situazione, il ragazzo minaciava con un estintore il Carabiniere; guardando il codice in uso (del 1937) l'uso della pistola era giustificato; guardando alla moderna giurisprudenza l'uso della pistola non era giustificato. Guardando al servizio d'ordine non c'e' sempre stata una corretta pianificazione. Per ultima metto la mia: Carlo Giuliani NON doveva stare li'.
La differenza che c'e' tra una sentenza ed un'opinione a volte e' basata semplicemente su constatazioni pratiche che non possono essere giudicate in un tribunale perche' non rientrano nei casi previsti dall'ordinamento. Il tribunale deve, agendo da terza parte, applicare la legge sulla base dei dati raccolti. Dalla sentenza esce fuori sia che il Placanica era in una situazione oggettivamente pericolosa, sia che le indagini si sono limitate al fatto specifico senza cercare le responsabilita' che portarono a quella situazione. Dire che Giuliani non doveva trovarsi li' e' un giudizio che credo logico, di buon senso, non legale. E' anche un giudizio oggetivo che chi doveva dare, anche davanti ad un filmato che poco poteva essere contestato, non ha dato, magari per difendere altri scopi come il buon nome del partito, del movimento o semplicemente perche' aprioristicamente contro tutto e tutti (e per favore non usiamo a sproposito la parola Anarchia, che ha ben piu' nobili origini).
La sentenza, richiesta dai familiari di Giuliani, afferma che l'uso della forza non e' stato eccessivo (sette giudici su sette), che il soccorso e' stato immediato, ma anche che le indagini non sono state all'altezza; la sentenza dovrebbe mettere piu' di una persona davanti alle proprie parole ed azioni; mettendo Giuliani sull'altare come un martire, e non piuttosto come un povero cristo con chissa' quali pensieri in quel momento, non si aiuta la verita': si aumenta la confusione. Le piazze, le vie, le sezioni di partito dedicate a Giuliani, ma anche, dall'altra parte la canditatura dell'eroe Placanica, la storia del sasso che devia la pallottola, sono tutte azioni nel quadro della difesa ad oltranza di un'idea, di un interesse che nulla hanno a che fare con un corretto dibattito sociale (vedi ai giorni nostri la polemica di Storace su Fini).
Dai fatti della Diaz e di Bolzaneto troppe volte abbiamo visto coperture, mancanza, inquinamento di prove, ma l'amarezza per la morte di una persona non deve mettere in ombra l'errore che ha commesso. L'amore o l'amicizia per una persona non deve accecare il giudizio davanti a un filmato che lo vede con un estintore in mano verso una camionetta dei Carabinieri, non dovrebbe far tacere la domanda di fondo: perche' era li'?

Condividi

     

Commenta

ULTIMI POST