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Mariastella alle crociate

Di: Maurizio Nagni | 24/08/2009
17 Luglio: Contro la sentenza del TAR, dice il Ministro della Pubblica Istruzione, farò ricorso al Consiglio di Stato per reintegrare ai docenti di religione la possibilità di assegnare crediti formativi
19 Luglio: Il ministro pubblica il regolamento che non tiene conto della sentenza del TAR e lascia ai docenti di religione l'assegnazione di crediti.
Ma perchè perdere fiato il 17 Luglio su una cosa che dopo due giorni, nel migliore dei casi, si dimostra una triste farsa? Se è vero, come è vero, che la sentenza n. 7076 del TAR del Lazio era stata una vittoria per le richiedenti, Federazione delle chiese evangeliche in Italia (valdesi, metodisti, battisti, luterani, Esercito della salvezza) e delle comunità ebraiche, quando tra le primissime righe della Carta dei Valori di Forza Italia, il partito del Ministro, leggiamo che "Le radici giudaico-cristiane dell’Europa e la sua comune eredità culturale classica ed umanistica, insieme con la parte migliore dell’illuminismo, sono le fondamenta della nostra visione della società.", farsa, è la parola che ancora viene in mente.
Rimango sempre stupefatto quando leggo che nei primi 8 articoli della Costituzione Italiana, tre esplicitamente citano la parola religione: uno per la libertà di fede, il secondo specifico per la chiesa cattolica, il terzo per tutto il resto. A 60 anni dalla Costituzione, con un'Italia che, bene o male è distante anni luce da quella del dopoguerra, lo Stato ancora continua a portarsi dietro i Patti Lateranensi, a difendere lo status privilegiato della Chiesa cattolica; un po' come gli ambientalisti che difendono il panda nelle ultime foreste dell'Asia.
Però è difficile dargli torto. Quale partito, quale movimento, oggi, può vantare una così lunga tradizione, un così forte radicamento nel territorio come la Chiesa. Ce lo ricordava Giorgio Bocca qualche giorno fa quando, in un articolo che ha scatenato le ire dei Carabinieri, ricordava che "i Carabinieri, come la mafia, non sono qualcosa di estraneo e di ostile alla società siciliana, fanno parte e parte fondamentale del patto di coesistenza sul territorio, di controllo del territorio condiviso con la Chiesa e con la mafia". Ed è difficile negare una forza della Chiesa nel resto d'Italia. Quale partito, tra i vari che oggi ipocritamente siedono in parlamento, farebbe a meno del benevolo sguardo della Chiesa ufficiale.
Ma è quando la fede si fa cosa viva, pensiero che applica in buona coscienza la fede al concreto, pratica che esce dai meschini accordi di potere che le istituzioni ufficiali si spaventano.Quante volte sono stati i parroci a fare le spese della Mafia? a fare da riferimento alle piccole comunità? Questa fede, non ufficiale, fatta di persone non ha nulla a che vedere con l'insegnamento a scuola; l'educazione quotidiana a una morale, a un insieme di valori che formano la specifica fede di ogni credente, ebreo, valdese, islamico non può nascere per legge; così come non è compito della scuola "quantificare" la fede e fare di una scelta personale, un metro ufficialmente riconosciuto della società laica. Chi ha fede non può ritenersi vittorioso perchè con la forza impone in un'istituzione statale come la scuola, quello che, comunque, la Costituzione gli assegna come diritto inviolabile, cioè quello di professare una fede.
La scelta del Ministero non è nulla di più di una scelta arbitraria, per scopi che chiamare piccoli e terreni, è il minimo, definire liberali o addirittura democratici, impensabile.

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