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Lunatica

Di: Maurizio Nagni | 20/07/2009
Abbiamo sempre avuto un rapporto particolare con la Luna, madre, sorella, compagna a volte complice. Guardare il cielo seduti su una panchina, magari in campagna, e scoprire quante cose ci nasconde il bagliore dell'illuminazione cittadina. Ma questa volta punteremmo gli occhi solo verso la Luna visto che il 20 Luglio, noi e lei, celebriamo il nostro primo incontro con la signora Luna avvenuto nel lontano 1969.
Praticamente fino agli inizi del XX secolo abbiamo sempre sognato di volare fino alla Luna ma la possibilita' si materializzo' solo il 4 Ottobre 1957 con il lancio dello Sputnik 1 (Спутник 1) che in russo significa semplicemente "satellite". Una curiosita': la tecnologia usate per i razzi era la stessa usata per lanciare testate nucleari e si dice che essendo le testate russe piu' pesanti (in quanto non avevano ancora l'esperienza degli americani nel costruirle) i missili russi erano per forza di cose piu' potenti, e di conseguenza facilitati nei lanci spaziali; da qui la rapida serie di successi fino all'apice con il volo di Yuri Gagarin il 12 Aprile 1961 che per gli americani fu un vero e proprio schiaffo/shock.

È' sorprendente la velocita' della reazione americana dopo il volo di Gagarin: il 5 Maggio 1961, Alan Shepard, divenne il primo americano nello spazio (e piu tardi, con l'Apollo 14, il piu' anziano a camminare sulla Luna), anche se il volo fu molto criticato perché in realtà non ci furono orbite ma fu praticamente un lancio "in verticale"; il 26 Maggio 1961, Kennedy dichiara pubblicamente che gli USA andranno sulla Luna. Si vede da subito che sara' uno sforzo enorme: gli americani avevano scarsa, per non dire nulla, esperienza di lunge permanenze nello spazio; quello che sara' il Saturno V (e dal 5 si capisce che non c'e' stato solo un tentativo), un vero mostro alto 111m, largo 10m, pesante 3Gg e con 34MN di spinta cioe', praticamente, se messo in orizzontale, poteva accelerare 34 milioni di kg a 1 m/s2; e' anche doveroso dire che padre di tutti i razzi americani ci fu Wernher von Braun il padre delle tristemente note V2 di Hitler. E' eccessivo dire che l'Italia partecipò al programma Apollo né voglio aizzare l'orgoglio nazionale ma ricordare Rocco Petrone (americano figlio di emigranti) che ricoprì incarici importantissimi nel programma Apollo fino a diventarne direttore dell'intero programma poco dopo l'Apollo 11.

Ma certo la parte piu' rischiosa era quella umana: scorte di cibo/acqua/aria, lo stress enorme, le radiazioni fuori dall'atmosfera composte da raggi X/gamma, particelle radioattive, nuclei atomici, emessi dal Sole a tutt'oggi per lo piu' imprevedibili, al massimo un preavviso di qualche decina di minuti (e vedendo il grafico in questo articolo si capisce come le missioni Apollo siano state decisamente fortunate in quanto a radiazioni); vale la pena di citare, in questo periodo di sogni di viaggi marziani, una proposta fatta da un gruppo di ricercatori italiani costituita da uno schermo magnetico, amichevolemente chiamata "il parapalle"; tra l'altro se pensate di fare una gita fuori dalla Terra e' meglio che consultiate SpaceWeather.com.

Senza nulla togliere all'impresa americana, conoscendo la storia del progetto russo per mandare l'uomo sulla Luna e del razzo N1, ci si puo' rendere conto che la tecnica spesso non puo' nulla contro la sfortuna prima fra tutti la morte nel 1966 del padre della missilistica russa, Sergey Pavlovich Korolyov (sfortuna che e' continuata quando il Buran, l'equivalente russo dello Space Shuttle, fu distrutto nel 2002 sotto il tetto del suo hangar crollato a causa del peso della neve). Comunque i russi continuarono con successo l'esplorazione spaziale; anzi, nel 1975, la missione Apollo-Soyuz (l'ultima delle missioni Apollo), segnò l'inizio della collaborazione tra Russia e USA nei programmi spaziali.

Tornando al progetto Apollo c'è una interessantissima serie di articoli, To the Moon, sulla tecnica, gli uomini e le compagnie che hanno portato l'uomo sulla Luna. Tanto si potrebbe parlare delle tesi che affermano che e' stata tutta una montatura ma, alla fine, secondo me, l'argomento che mette fine a tutte queste polemiche e' uno solo: se i Russi avessero avuto le prove che era tutta una montatura, state certi, non sarebbero stati zitti. È anche vero che fino ad oggi fotgrafie dirette e indipendenti dei vari punti di atterraggio delle missioni Apollo non ce ne sono stati: la massima risoluzione fotografica, 10 metri, di una sonda Giapponese (vedi avanti), ma anche così abbiamo avuto conferme indirette. Punto e a capo.

Ma perché ci interessa ancora tornare sulla Luna? Lo spazio e' un enorme catalizzatore di energie e conoscenze; queste ultime, solitamente, rimangono in un ambito molto ristretto o, al limite, vengono vendute a caro prezzo. Non e' un caso che la corsa allo spazio sia ora piu' attiva che mai, sembra quasi che la Terra ci stia diventando stretta; abbiamo abbiamo lanciato una quantità enorme di satelliti (ed attualmente non tutti operativi), qualcuno ricade sulla Terra, e pochi mesi fa c'é stata la prima collisione (notate i frammenti del dopo scontro!); non é un caso che un cartone animato giapponese, Planets, ci prevede intrappolati a terra a causa dei detriti in orbita.

Negli ultimi due anni sono state mandate sulla Luna tante missioni, quattro, quante nei 30 anni precedenti (vedi figura) ma oltre a Russia ed USA adesso ci sono anche Cina, India e Giappone. E la corsa continua: la sonda indiana indiana è in orbita lunare da piu' di 8 mesi; è di giugno 2009 l'ultima sonda americana in orbita attorno alla Luna; nello stesso mese, dopo due anni che era in orbita attorno alla Luna, é terminata la missione giapponese KAGUYA; la Russia vi ritornarà tra tre anni. Moltissime nazioni hanno un'Agenzia Spaziale (per l'Italia e' l'ASI) alcune usando Spazio Porti (o Cosmodromi alla russa) propri come USA, Russia, Cina, India, Francia (Europa), Brasile, Giappone, Italia (la piattaforma San Marco ha lanciato l'ultimo missile, acquistato dalla NASA, nel 1988) oppure affittandoli. I moduli della Stazione Spaziale Internazionale provengono da Europa, Giappone, Russia e USA.

Come non bastassero le nazioni, da un po' di anni, ci si mettono anche i privati a lanciare razzi:Virgin Galactic, SpaceX, Space Adventure; molti sono spinti anche dai 30 milioni di dollari messi in palio dal Lunar XPrize di GOOGLE. Come al solito: tutto questo serve? Sì, serve come sono serviti Galileo e Newton anche se oggi possono sembrare soldi buttati. Lo spazio non fa sconti, devi saper riciclare, usare alla massima efficienza l'energia. Tutte cose che stando sulla Terra "sembrano" inutili.

Ma tornando a cose piu' terrene, come ha dimostrato Aristarco 2500 anni fa, misurandone il raggio, e' possibile studiare la Luna anche con pochi mezzi. Per esempio: i crateri lunari sono vecchi vulcani oppure si sono formati a causa delle meteoriti? Fate un mucchio di farina e un mucchio di sabbia, fateci cadere sopra una palla da tennis e confrontate il risultato. Se siete curiosi, provatene altri in queste notti d'estate, per tornare a sognare imprese mirabolanti, come vedere dalla Luna la Terra che sorge all'orizzonte, oppure, ricordando gli uomini delle missioni Apollo che tra il Luglio del 1969 e il Dicembre del 1972 hanno viaggiato tra Terra e la Luna.

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