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Chi controlla il passato controlla il futuro...

Di: Gianni Ciaccio | 17/06/2009
Proprio ieri sera ho rivisto “1984” il film di M. Redford. Tratto dall’omonimo capolavoro letterario di Orwell. E un film che fa parte della mia crescita. Rivederlo in tv mi ha fatto piacere. Se di piacere si può parlare a proposito di uno dei film e dei libri più cupamente e tristemente veri tanto sulla natura dei governi quanto su quella umana.
Già colori del film danno la più immediata sensazione di oscurità: blu-grigi. Il senso di disperato di isolamento tra le persone, voluto anzi obbligato dal governo come la mancanza di speranze, la mancanza di una sfera privata e di libertà di azione e pensiero, alla fine sconvolgono lo spettatore che riesca empaticamente ma incautamente ad entrare nella storia.. A me capita sempre.
Credo e spero che i letto/ascoltatori di Radio Rock.to già conoscano l’opera, viceversa, per i più giovani, la consiglio caldamente. Non solo per la bellezza stilistica del film stesso, quanto, se non di più, per ciò che vuole rappresentare.
Una lucida visione di ciò che sono stati, sono e saranno i totalitarismi. Nel libro le persone si chiamano “compagno/a”, nel film “fratello/sorella”. L’accenno al comunismo è scontato ed è simbolico per qualsiasi forma dittatoriale.
Alcune immagini mi sono rimaste in mente dall’ultima visione. Le due braccia alzate con i pugni che si incrociano in aria, stile manette/galeotto, come segno ineludibile di saluto ed appoggio al regime. Il continuo dover “aggiornare” la storia.
Il protagonista maschile lavora all’ufficio governativo dove tutto, anche il passato, cambia in relazione alle esigenze politiche del momento. L’infinita guerra non ha alleati o nemici storici, questi cambiano spessissimo ed i nemici di oggi diventano i nemici di sempre, salvo successivi cambiamenti di rotta. Chi cade in disgrazia (di regime), deve sparire dagli articoli di tutti i giornali e libri, anche passati. Vengono cambiate didascalie e foto. Può non essere mai esistito.
E’ vietata qualsiasi forma di amore. Il lui e la lei della storia, vengono scoperti ed arrestati proprio a causa del loro amore, considerato anti rivoluzionario, reazionario. E rieducati…forse.
Il tutto in mezzo alle macerie simboliche della guerra infinita.
La storia offre spunti a ripetizione; su un film così si potrebbe discutere a lungo.
Di mio però pongo solo due accenti. Il primo sul fatto che Orwell quando scrisse la storia nel 1948 non poteva immaginare internet. Nel suo immaginario 1984 l’informazione è unica e presente in ogni stanza con un televisore-padrone (il Grande Fratello) che indica cosa fare, pensare, come vivere.
Il secondo è il dannoso pensiero che mi prende tutte le volte che vedo ed ascolto governanti ridondanti ed egocentrici, che vedo ed ascolto platee plaudenti acriticamente qualsiasi cosa ascoltino o fingano di ascoltare.
1984 è libro di testo scolastico?

Qui il link per vedere dodici parti del film in inglese: http://www.youtube.com/user/Amerikkka1984

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