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The Last Beatles a Roma.

Di: Gianpaolo Castaldo | 30/01/2009
C'è sempre un ultimo concerto nella storia musicale d'ogni artista, persino un ultimo valzer come per la dylaniana The Band The Last Waltz nel 1978, film diretto da Martin Scorsese. Spesso questi concerti sono davvero gli ultimi di straordinarie carriere, per scelta (vedi proprio i Beatles) o per volontà della storia in seguito alla scomparsa d'attori fondamentali (Nirvana, Jimi Hendrix, Janis Joplin), altre volte i protagonisti tornano sul luogo del delitto ma quasi mai la magia è la stessa (Queen, Elton John, Who, Led Zeppelin, Doors). "L’ultimo concerto" in questione è quello che alle ore 12 del 30 gennaio 1969 vide protagonisti i Beatles sul tetto della Apple Records, loro etichetta discografica, al numero 3 della londinese Saville Row. Noi, semplici fruitori di suoni beatlesiani, non potevamo lasciarci sfuggire l’occasione per celebrarne il 40° anniversario in modo sentito e ironico al tempo stesso. Da Londra a Roma, da Saville Row a Piazza Cinecittà, dal tetto della Apple Records, dove nessuno li vedeva, al terrazzo di una casa comune al primo piano, dove chiunque potrà ascoltare i ricostituiti Pepperland, una delle più credibili tribute band beatlesiane di sempre, dopo dieci lunghi anni d’inattività. Lo stesso concerto di allora, poche canzoni consegnate alla storia, non solo musicale, della nostra epoca. I Beatles erano pura leggenda, noi siamo semplici appassionati che giocano con le loro canzoni e con le citazioni storiche. I Beatles in quel mezzogiorno di fuoco di 40 anni fa, nonostante la rigida temperatura, congestionarono il traffico delle strade intorno, suonando lontano dagli sguardi dei fans, tranne pochi fortunati... invitati, impiegati in pausa pranzo, semplici abitanti del palazzo. Ma loro erano i Fab Four... erano Paul, John, George e Ringo per l'ultima volta insieme dal vivo in un breve (una quarantina di minuti) ma intenso concerto, dove interpretarono Get Back, Don't Let Me Down, I've Got A Feeling, One After 909, Dig A Pony, alcune più volte. Infastiditi dal rumore, inquilini irritati chiamarono la polizia per interrompere il concerto... che siano stramaledetti! John non si fece sfuggire il gusto dell'ultima battuta e disse: "Bene. Grazie a tutti da parte mia e del gruppo, e speriamo proprio di aver superato questo provino!". Per noi il provino l'avevano superato, per loro stessi, evidentemente, no... poco dopo gli ultimi passi insieme... Dopo la celebrazione in piazza ci trasferiremo dalle 16 a Officine Marconi, una location post industriale dall’enorme fascino, dove affonderemo in una Beatles full immersion di almeno 10 ore... ripercorreremo la loro storia attraverso tutte le loro canzoni, i loro film e le memorabilia che attraggono noi per primi, come se fossimo ancora in quegli anni 60 così vitali. E per finire una discoteca "ruspante", dove la loro musica incontrerà quella degli altri grandi esponenti degli anni 60, dai loro apparenti avversari (ma era tutto un gioco delle parti) Rolling Stones agli Who, dagli italianizzati Rockes agli energici Kinks di You Really Got Me. L'evento è organizzato dal 10° Municipio con la supervisione artistica di Guido Bellachioma.

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