Buon Anno!
Saranno pure metafore, significati da ricercare nei simboli, ma la scelta del come passare la notte appena passata tra l’ultimo giorno del vecchio anno e l’alba del nuovo ci deve far pensare.
Anni addietro ho conosciuto persone che, pregando mantra in lingue incomprensibili, passavano il 31 dicembre tra balli indiani, cibi sciapi, bandito l’alcol, e meditazioni collettive.
Nelle discoteche è d’obbligo il ballo e, per qualcuno, lo sballo.
Altri giocano a soldi e se li mangiano, altri mangiano. Chi beve, chi viaggia, chi piange, chi odia la solitudine, chi la moltitudine. Chi fa sesso per farlo tutto l’anno, chi non lo fa per lo stesso motivo.
Si può cercare un briciolo di verità nelle contraddizioni?
Certo! Se si ha il coraggio delle proprie azioni e se queste riescono a seguire il proprio pensiero. Quindi la prima speranza è la coerenza con se stessi.
Ma questa spesso cozza con l’altrui coerenza. La seconda speranza è la comprensione che deve per forza abbracciare la pazienza.
Tutto ciò però non avrebbe senso se il nostro agire fosse privo di un elemento un po’ antico ma sempre valido: l’onestà .
Condirei il tutto con la necessaria forza di volontà che potrei tradurre anche con speranza, che si dice ultima a morire. E’ perciò che i più cinici non ne hanno più…
Onestà , Coerenza, Comprensione, Pazienza, Onestà , Speranza.
Chissà , magari le prossime generazioni…