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SDRAIAMOCI NELLE PIAZZE!

Di: Gianni Ciaccio | 22/10/2008
Sono appena stato ad una riunione scolastica. Elementari, elezione rappresentanti di classe. Il quadro che ne è uscito è difficile. Riduzione di tutto. Dagli insegnanti fino alla gita ed ai laboratori. E’ stato già eliminato del personale, ecco perché mia figlia lamenta una attesa di dieci quindici minuti sulle scale prima di entrare in classe. Lei arriva col pulmino collettivo e la persona che controllava i ragazzi in palestra, prima dell’inizio lezioni, non c’è più. Sempre mia figlia è rimasta molto male quando ha sentito che la sua maestra preferita non ci sarebbe stata il prossimo anno, l’anno della quinta. E’ inaccettabile il modo di trattare di questo governo la scuola, il futuro dei nostri figli, il futuro.
Fino qui l’esperienza diretta. Torno a casa ed i tg, quasi tutti, ci mostrano le immagini delle innumerevoli manifestazioni in Italia contro le decisioni governative riguardanti tutto il settore Istruzione. Come è logico sono i ragazzi più grandi, quelli delle università, a farsi sentire di più. Ma ci sono anche genitori ed insegnanti.
Manifestazioni spontanee e non. Sicuramente non saranno le ultime. C’è però un MA che stona fortemente. Le immagini, di quasi tutti i tg, mostrano alcune violenze gratuite, questa volta delle forze dell’ordine. Io non sono un detrattore prevenuto di polizia o carabinieri. Conosco chi ci lavora dentro, è come me o te che stai leggendo. E’ comunque uno spaccato italiano, nel bene e nel male. Ieri ho visto, tra i militi, chi agitava manganelli, chi li abbatteva sui manifestanti e chi si frapponeva per separare, calmare. Funzionari ed agenti.
Allora anch’io urlo prima che sia tardi. Urlo con mia moglie, insegnante. Urlo con gli studenti e con i genitori. E poi urlo a me stesso ed a voi tutti di ricordarci chi abbiamo di fronte. Non parlo del figlio di operai che fa il poliziotto, parlo del tipo di governo, dei ministri, dei senatori e dei deputati. Parlo della loro storia e della storia di governi come questo. Urlo di non cadere nei tranelli. Di non rispondere ai manganelli. Di non fare il gioco di chi manovra con i fili i vari manganelli. Ricordiamoci che basta un internet point per divulgare in cinque minuti tutte le immagini, anche quelle scomode. Allora la risposta è, ai primi sintomi di attacco, mani alzate! Meglio, seduti con le mani in alto! Addirittura (che sovversivo!) SDRAIAMOCI a terra. A dimostrare che non vogliamo abbassare lo scontro da una idea giusta a qualche baruffa con chi porta la divisa. Anche loro hanno figli a scuola! Affinché qualche giornale di parte non abbia a fare titoli su titoli spostando l’attenzione dai motivi di protesta agli effetti di sangue. La forza è nella massa, ferma, solidale ed informata .
E se sei d’accordo, fai girare!


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