Cerca tra i 5479 podcast,
l'archivio delle nostre trasmisioni dal 2006

I passi indietro della scuola

Di: Franz Andreani | 24/09/2008
Le tre colonne su cui si basa la riforma della scuola del ministro Gelmini, non resteranno nella storia se non per il fatto che rappresentano un passo indietro sul modello pedagogico. Come al solito è una manovra di effetto, scenografica, televisiva, lontana dall'essere soluzione, o inizio quanto meno, capace soltanto di far parlare di sè e di scaricare la nostra coscienza; una riforma di basso profilo, mossa dall'emergenza, votata dagli italiani, quella in grado di farci dire: finalmente qualcuno che ci pensa!

Ma come nella migliore fiction televisiva, è tutto opaco, inconsistente. Le conquiste fatte dalla scuola italiana appaiono già lontane, ma la colpa non va imputata solo all'attuale ministro certamente, ma anche alla cronica incapacità rappresentata da tutte le passate gestioni, di attuare il lavoro fatto in precedenza,

Iniziamo dal ritorno al voto. Esso rappresenta una scorciatoia necessaria quando non si riesce a far crescere il significato e la forza del giudizio, quando non si danno strumenti agli insegnanti perchè il giudizio possa rappresentare un reale strumento di incoraggiamento didattico e formativo. La soluzione nel paese dell'emergenza e della bella figura resta il ritorno al voto, il 5 in condotta. Confesso di essere rimasto allibito quando qualche giorno fa, sulla radio della confindustria, una pedagoga intervenuta telefonicamente diceva, io con il voto ci sono cresciuta, non vedo che male possa fare.

L'abolizione del sistema dei debiti e crediti mostra ancora più chiaramente come, ad un sistema innovativo abbandonato a se stesso, si sia sostituita una scorciatoia, solo perchè non si è riusciti ad attuare un meccanismo che poneva, nelle intenzioni, un accento maggiore sulla responsabilità da parte di studenti e genitori, sulla formazione. Quasi in nessun caso ci si è preoccupati di dar vigore a questo strumento, lo si è lasciato a livello di calcolo ragionieristico: il ritorno all'esame di riparazione appare quindi come un fallimento ai miei occhi, malgrado piaccia perchè si rimanda il problema a settembre, come una materia che non si riesce a digerire, ma l'esperienza ci insegna come le materie restino indigeste per tutta una vita se qualcuno non è in grado di indirizzarci.

Infine il ritorno all'insegnate unico è la novità dal carico simbolico più alto. Si deve risparmiare sul bilancio dello stato? Risparmiamo sugli insegnanti, alle elementari uno basta. È il ritorno alla guida, alla persona tutto fare, significa insegnare fin dall'inizio che c'è una persona in grado di pensare a tutto, una persone che deve essere seguita, che risolve. Mi si obietterà che nelle famiglie di oggi, manca una figura guida, a volte manca quella del papà, a volte è la mamma ad essere assente, la scuola quindi dovrebbe inculcare nel bambino il senso dell'autorità. Ma così come abbiamo superato il concetto di famiglia nella quale un genitore prevalga sull'altro e che per quello che riguarda l'educazione deve invece esserci l'apporto di entrambe le figure, e perchè, laddove sia possibile, non ci deve essere anche l'apporto della famiglia allargata, nonni soprattutto, e allora, vogliamo che proprio la scuola rinunci a svolgere pienamente questo ruolo nella collegialità dell'insegnamento? Soprattutto in una situazione nella quale la scuola – e la società – è sempre composta da varie etnie, la scuola che si va attuando è sempre di più la pattumiera dove far perdere un po' di tempo ai ragazzi e dove scaricare le responsabilità di una società sempre più assente e indifferente, sulle spalle di una sola persona: colpa dell'insegnante, si dirà. Del resto con molti euro in meno possiamo imparare le scienze, la geografia e la storia grazie alla televisione di Murdok e Berlusconi, televisione che ci ricrea con lo sport e ci garantisce l'aggancio con la vita reale con telefilm e talk show.

L'insegnate ora è il professore, non è più il Maestro, quelli che credono nella loro professione, sono nella maggior parte dei casi sviliti, lasciati soli, nessuno ha messo sul piatto la capacità di insegnare, il sostegno agli insegnanti, una forte campagna di sensibilizzazione che ridia alla scuola quella dignità che gli studenti per primi non hanno nessun mezzo per riconoscerle. Tornare indietro, dopo anni di colpevole silenzio, è un passo falso, oltretutto perchè la scuola della televisione ci sta raccontando di come questo possa risolvere i problemi della falsa scuola, con buona pace per coscienze di ognuno di noi.

Condividi

     

Commenta

ULTIMI POST