The great gig NOW IS in the sky...

Quanti giorni sono passati dalla notizia della scomparsa di Rick Wright? Boh, cinque, sette, dieci, che importa in fondo? E' che mi sembra sia passata una vita, invece. Mentre scrivo questa "confessione", mi scorrono sotto le trame tastieristiche di Meddle e mi commuovo. Lo so che non sono più i tempi dell'emozione, ma sapere che un altro pezzetto della mia vita se ne è andato, mi fa star male. Mi mancano i pomeriggi passati nella cantina di Claudio, detto "il cinese", anno 1975, case popolari di via delle Isole Curzolane, Tufello, Roma. Pomeriggi interi (e anche serate) passate a parlare dei Floyd, dei Genesis, dei Jethro... non mancavano mai generi di conforto e alla fine tornavo a casa sempre con qualcosa in più, dentro.... Mi mancano i sabati al cinema Mignon, a vedere e rivedere "Pink Floyd A Pompei", allucinato ed onirico, "Yessongs" e "Pictures At An Exhibition" di ELP. A prescindere da quello che i PF hanno rappresentato per milioni di fans, io li sentivo un pò più miei perchè sono cresciuto con More, Obscured By Clouds, Ummagumma e The Piper At The Gates Of Dawn e NON con The Wall, Wish You Were Here o The Final Cut. I primi erano i Floyd, i secondi una cover band delle paranoie di Roger Waters. Dopo Barrett, anche Wright.... Personaggio schivo e silenzioso, autore di brani fantastici (Summer '68, Remember A Day, Paint Box, bellissima, The Great Gig In The Sky, appunto) e fine tessitore di tutte le trame tastieristiche degli album più belli dei PF. Wright subì anche il "licenziamento" da parte di Waters in silenzio, per poi rientrare dalla finestra quando Waters stesso perse la causa sulla proprietà del nome Pink Floyd. Da oggi, su Radio Città Futura, alle 8,45 e per tutta la settimana, andrà in onda una striscia di 15 minuti dedicata proprio a loro. L'ho curata personalmente, pensando sopratutto a Richard Wright e Syd Barrett. Spero vi piaccia, spero piaccia anche a loro.