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Olimpiadi si, no, il dibattito è aperto, intanto...

Di: Gianpaolo Castaldo | 06/08/2008

PECHINO - Un appello a disertare la cerimonia di apertura dei Giochi e scoppia la polemica. La politica non entri nello sport, protestano da Pechino gli azzurri che bocciano senza appello l'invito del ministro della Gioventù Giorgia Meloni e del presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri a compiere un "gesto forte" in favore dei diritti umani in Cina. Richiesta respinta anche dal Cio che la definisce "deplorevole" e che spacca anche il governo. Ad accendere la miccia è Gasparri che chiede agli atleti di prendere ad esempio "il gesto della tedesca Imke Duplitzer", che a suo dire avrebbe annunciato di non prendere parte alla cerimonia inaugurale dei Giochi. La notizia non trova conferma, ma il concetto politico è ugualmente forte. Un gesto, aggiunge il capogruppo del Pdl in Senato, "per protestare contro il mancato rispetto dei diritti umani in Cina" che dovrebbe essere di "stimolo per tutti gli atleti, compresi quelli italiani" perché "anche con queste manifestazioni si può esprimere sostegno e solidarietà". Poco dopo è un ministro del governo a rincarare la dose, invitando esplicitamente gli azzurri a non andare alla cerimonia dell'otto agosto. "Dagli atleti serve un gesto forte ed in questo senso anche disertare l'inaugurazione sarebbe un segnale importante da dare, visto che il problema dei diritti in Cina sembra ormai caduto nel dimenticatoio", rilancia la Meloni. Nel ricordare che tutti, atleti e tifosi, hanno la "responsabilità di rappresentare una democrazia che si basa su principi fondanti", il ministro di An sottolinea che "il presupposto di questi Giochi era proprio quello di cercare di chiedere con maggiore forza alla Cina passi avanti in materia di diritti umani e civili". Invece, conclude, "non si è mosso nulla ed anzi il problema sembra del tutto dimenticato". Le polemiche montano in un attimo. Anche all'interno della stessa maggioranza: il presidente della Camera, Gianfranco Fini, frena, sottolineando che "il boicottaggio non raggiunge l'obiettivo che ci si prefigge"; mentre il ministro degli Esteri Franco Frattini chiede di "non politicizzare" i Giochi e quello del Federalismo Umberto Bossi giudica "ipocrite" le parole dei colleghi della maggioranza. Ma è da Pechino che arrivano le reazioni più dure. In primo luogo dal Cio: "Deploriamo ogni invito rivolto agli atleti affinché non prendano parte all'inaugurazione dei Giochi olimpici", è la reazione del Comitato olimpico internazionale attraverso la sua portavoce, Emmanuelle Moreau. "Le sole persone che potrebbero essere colpite da una simile decisione - aggiunge - sono gli atleti che da sempre sognano di partecipare a questo straordinario evento". Sono soprattutto gli azzurri a reagire. E la loro risposta é durissima. "Certi politici, anche se sono vicini alle mie idee, sono incompetenti: non capiscono certe cose al di fuori del loro mondo", attacca il campione del mondo dei massimi Clemente Russo. "Non vedo perché disertare la cerimonia di apertura, allora tanto valeva boicottare i Giochi", aggiunge il pugile. "E poi alla ministro Meloni chiedo, ma lei diserterebbe l'occasione della vita?". Altrettanto dura la reazione del Ct della nazionale maschile di pallavolo: 'Mi offendo quando un politico parla di sport. Perche' certi gesti dimostrativi non li fanno loro o non li chiedono ad altri? Perché sempre a noi sportivi?", si domanda Andrea Anastasi. Anche Roberto Cammarelle scarta l'idea di non essere all'inaugurazione. "Disertare la cerimonia d'apertura? Non ci penso proprio", dice il campione del mondo dei supermassimi e grande favorito per l'oro di Pechino. "Non sono qui solo per tentare di vincere - aggiunge il poliziotto che l'anno scorso vinse il titolo iridato a Chicago -, ma anche per partecipare alla cerimonia d'apertura. Alle Olimpiadi è un momento molto importante, e io voglio assolutamente esserci".


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