Grazie DUE!

Proprio oggi compiamo due anni di trasmissioni in podcast, da quella prima trasmissione del grande Gianpaolo è passato un bel po’ di tempo: quale modo migliore per festeggiarli se non farvi trovare un podcast fatto praticamente da tutti i podcaster?
Il bello di questa esperienza è che sembra rimasta intatta negli anni la voglia di stare insieme, di divertirsi e soprattutto di parlare con chi ci ascolta. Abbiamo mostrato qualche lacuna proprio nel rispondere alle tante sollecitazioni che ci sono arrivate da parte dei gruppi o di alcune persone, ma è un problema che stiamo risolvendo dopo che insieme a voi abbiamo costruito un’identità più precisa al sito.
Ci ostiniamo a chiamarla radio perché con la nostra passione inventiamo tutti i modi possibili per dissimulare il mezzo, che è la rete, e cerchiamo di farvi arrivare musica e parole.
A due anni di distanza vi dico che la possibilità di avere una serie di mezzi per comunicare tutti raccolti attorno ad un unico sistema, mi affascina, lo vivo come un’esperienza molto ricca, sicuramente diversa.
La formula ormai dovrebbe essere chiara e semplice: un podcast al giorno nuovo nuovo, ed una serie di rubriche, le pod rubriche, con un ritmo meno pressante ed una formula più libera. Ma con la prossima stagione partirà la diretta in streaming, anche qui niente playlist preconfezionate , ma diretta, concerti, amici musica. E poi spazi ove scrivere commentare, scambiare e inviarci pod
Due anni orsono eravamo pieni di speranze e di aspettative, coscienti delle contraddizioni della classe politica allora eletta dagli italiani, non sapevamo che si stava preparando quel malcontento qualunquista e mediatico che avrebbe portato all’attuale governo, all’attuale strafottente intolleranza, alla militarizzazione del territorio, alla fascistizzazione strisciante, al consenso silenzioso, al silenzio dell’opposizione ossequiosa, ossessionata dal non distruggere questo clima di falsa concordia, dove la legge per salvare le massime cariche dello stato dalle loro responsabilità, viene propagandata come un’esigenza della popolazione.
Voi sapete da quale parte siamo e sapete di poter contare su di noi per far ascoltare anche la vostra voce, basta partecipare, scrivere, chiedere (quanto è difficile che qualcuno mi chieda qualche cosa al giorno d’oggi) ma anche trasmettere, fare podcast, leggere non solo da noi, usare la rete, non subirla per favore, forse è l’unica àncora di salvezza che abbiamo, e allora avanti tutta a testa bassa, ci vuole coraggio ed è per questo che Vi ringrazio tutti, podcaster e ascoltatori, siamo solo all’inizio.