Dal vertice FAO sembra siano uscite 4 pernacchie e 2 ruttini. La fame nel mondo corre, grazie a politiche governative speculative e scelte dissennate. Parallelamente si è svolto, sempre a Roma, il Forum chiamato TERRA PRETA, organizzato da un centinaio di ONG mondiali. Terra Preta, in portoghese “Terra Neraâ€, è una terra incredibilmente fertile creata dagli indigeni dell’Amazzonia centrale. Ancora oggi si auto rigenera ma non se ne conosce il segreto. Per quello che può valere leggiamoci le proposte sul documento finale.
Forum sulla Crisi Alimentare, i Cambiamenti Climatici,
gli Agrocarburanti e la Sovranità Alimentare
1.
Non compromettere mai il Diritto al Cibo.
2.
Realizzare una produzione agricola basata sulla piccola proprietà ed
eco-sostenibile, pesca e
3.
Combattere il controllo da parte dei grandi gruppi di interesse del cibo e dell’attivitÃ
agricola:
• Combattere
la speculazione finanziaria e lo scambio dei futures delle derrate alimentari;
• Assicurare
che il Rapporteur Speciale delle Nazioni Unite ed altri rilevanti meccanismi
• Continuare
a rafforzare le nostre capacità per combattere gli Accordi di Libero Commercio;
• Sviluppare
le campagne internazionali di solidarietà tra i movimenti sociali ed altri
alleati;
4.
Ottenere i fondi di mitigazione e di adattamento per finanziare produzioni
agricole con basse
emissioni
di anidride carbonica e sostenibili, assicurando che questi fondi non siano
utilizzati a
favore
della violazione del Diritto al Cibo. Insistere in particolare nei canali di
finanziamento
governativo
e multilaterale per produttori di cibo su piccolo scala.
5.
Prevedere all’interno delle future negoziazioni sul cambiamento climatico forme
di produzione
6. Promuovere e spingere una completa riforma agraria che
abbia come prerequisito la protezione delle nostre terre, dei nostri territori,
delle acque, della biodiversità e della conoscenza. In particolar modo:
• Affermare
i diritti dei lavoratori agricoli applicando la Convenzione dell’ILO 118;
• Opporsi
a tutte le istituzioni, alle politiche, alle multinazionali e ai sottolineati
paradigmi che
minacciano
il diritto di accesso alle risorse naturali ed idriche dei piccoli produttori,
delle
Popolazioni
Indigene, delle comunità locali, dei giovani ed dei diritti dei lavoratori;
• Resistere
alle forme di espropriazione e privatizzazione che minacciano le terre comuni;
• Promuovere
e proteggere i diritti delle donne riconoscendo il loro contributo essenziale
come
principali
fornitrici di cibo e supportando fortemente il diritto di accesso alla terra
per i giovani.
7.
Organizzare una forma di lotta contro la produzione e l’esportazione degli
agro-carburanti, proposte da
alcune grandi multinazionali di settore e facilitate anche da agenzie
governative e multilaterali; ivi
8.
Impegnarsi insieme ai governi nazionali e alle agenzie multilaterali nel
sostegno di politiche che
• Lavoro
di educazione con la popolazione locale, scuole e decisori politici.
• Impegno
a livello internazionale con strumenti ed istituzioni di sostegno (come per
esempio le
linee
guida volontarie per il Diritto al Cibo e l’ufficio dell’Alto Commissario delle
Nazioni Unite
per i
Diritti Umani, la Dichiarazione delle Nazioni Unite sui Diritti dei Popoli
Indigeni, la
9.
Noi vogliamo creare un nuovo modello di governance internazionale per il
cibo e l’agricoltura, il cui
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