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Terra Preta

Di: Gianni Ciaccio | 09/06/2008

 

 

 

Dal vertice FAO sembra siano uscite 4 pernacchie e 2 ruttini. La fame nel mondo corre, grazie a politiche governative speculative e scelte dissennate. Parallelamente si è svolto, sempre a Roma, il Forum chiamato TERRA PRETA, organizzato da un centinaio di ONG mondiali. Terra Preta, in portoghese “Terra Nera”, è una terra incredibilmente fertile creata dagli indigeni dell’Amazzonia centrale. Ancora oggi si auto rigenera ma non se ne conosce il segreto. Per quello che può valere leggiamoci le proposte sul documento finale.

Forum sulla Crisi Alimentare, i Cambiamenti Climatici, gli Agrocarburanti e la Sovranità Alimentare
1. Non compromettere mai il Diritto al Cibo.
2. Realizzare una produzione agricola basata sulla piccola proprietà ed eco-sostenibile, pesca e pastorizia come i fondamenti dell’alimentazione, la rigenerazione del carbone, il recupero degli habitats naturali e agricoli per la realizzazione della sicurezza idrica e la gestione della cambiamento climatico, in particolare sostenendo produzioni agricole organiche certificate e non.
3. Combattere il controllo da parte dei grandi gruppi di interesse del cibo e dell’attività agricola:
• Combattere la speculazione finanziaria e lo scambio dei futures delle derrate alimentari;
• Assicurare che il Rapporteur Speciale delle Nazioni Unite ed altri rilevanti meccanismi internazionali si muovano contro ogni tipo di violazione del Diritto al Cibo;
• Continuare a rafforzare le nostre capacità per combattere gli Accordi di Libero Commercio;
• Sviluppare le campagne internazionali di solidarietà tra i movimenti sociali ed altri alleati;
4. Ottenere i fondi di mitigazione e di adattamento per finanziare produzioni agricole con basse
emissioni di anidride carbonica e sostenibili, assicurando che questi fondi non siano utilizzati a
favore della violazione del Diritto al Cibo. Insistere in particolare nei canali di finanziamento
governativo e multilaterale per produttori di cibo su piccolo scala.
5. Prevedere all’interno delle future negoziazioni sul cambiamento climatico forme di produzione agricola che sostengano il concetto di sovranità alimentare, in particolare durante gli impegni di Kyoto post-2012 che saranno negoziati in Polonia nel 2008 ed in Danimarca nel 2009. Allo stesso tempo costruiremo le nostre alleanze in occasione del Forum Sociale Mondiale di gennaio 2009.
6. Promuovere e spingere una completa riforma agraria che abbia come prerequisito la protezione delle nostre terre, dei nostri territori, delle acque, della biodiversità e della conoscenza. In particolar modo:
• Affermare i diritti dei lavoratori agricoli applicando la Convenzione dell’ILO 118;
• Opporsi a tutte le istituzioni, alle politiche, alle multinazionali e ai sottolineati paradigmi che
minacciano il diritto di accesso alle risorse naturali ed idriche dei piccoli produttori, delle
Popolazioni Indigene, delle comunità locali, dei giovani ed dei diritti dei lavoratori;
• Resistere alle forme di espropriazione e privatizzazione che minacciano le terre comuni;
• Promuovere e proteggere i diritti delle donne riconoscendo il loro contributo essenziale come
principali fornitrici di cibo e supportando fortemente il diritto di accesso alla terra per i giovani.
7. Organizzare una forma di lotta contro la produzione e l’esportazione degli agro-carburanti, proposte da alcune grandi multinazionali di settore e facilitate anche da agenzie governative e multilaterali; ivi compreso nel corso delle prossime conferenza internazionali, come per esempio in Brasile (Novembre 2008), oppure nelle conferenze sul clima in Polonia e Danimarca.
8. Impegnarsi insieme ai governi nazionali e alle agenzie multilaterali nel sostegno di politiche che rafforzino il diritto alla sovranità alimentare e quello ad un’ alimentazione adeguata, comprendendo anche:
• Lavoro di educazione con la popolazione locale, scuole e decisori politici.
• Impegno a livello internazionale con strumenti ed istituzioni di sostegno (come per esempio le
linee guida volontarie per il Diritto al Cibo e l’ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite
per i Diritti Umani, la Dichiarazione delle Nazioni Unite sui Diritti dei Popoli Indigeni, la Commissione per lo Sviluppo Sostenibile, l’IAASTD, ecc.).
9. Noi vogliamo creare un nuovo modello di governance internazionale per il cibo e l’agricoltura, il cui obbiettivo centrale è il promuovere e portare avanti la Sovranità Alimentare. A questo scopo noi forniremo con suggerimenti collettivi alla conferenza della FAO sulla “Valutazione esterna ed indipendente” che si terrà alla fine di questo anno, monitorando i risultati e le raccomandazioni.


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