Con lo Human Fertilisation and Embryology
Bill (HFE Bill) appena approvato dal Parlamento britannico si potranno,
entro il 14° giorno, introdurre modifiche genetiche nell’embrione umano, e anche
produrre diversi tipi di embrioni ibridi uomo/animale …
Il dott. David King,
del Human Genetics Alert, (organizzazione che da molti anni sorveglia
l’attività di ricerca, nel campo della genetica umana, del mondo intero) ci
esorta a:
“Agire subito con forza per non dover vivere, tra dieci anni, in un
mondo di eugenetica del consumatore e per non dover ripetere l’esperienza
fatta con gli Ogm, di cui si parlò per la prima volta quando la soia gm della
Monsanto era già sugli scaffali del supermercatoâ€.
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Il Comitato
Scientifico EQUIVITA (già Comitato Scientifico Antivivisezionista), che fin
dai primi anni ’90 si è battuto contro la Direttiva Europea 98/44 sulla
brevettabilità della materia vivente, prevedendo le gravi conseguenze che tale
legge avrebbe provocato (purtroppo tutte verificatesi, sia per le piante, che
per gli animali, che per l’essere umano) ricorda
che:
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- Il vero
scopo finale  di simili ricerche sull’embrione umano è la produzione di
bambini geneticamente modificati o “miglioratiâ€, per uno sfruttamento
commerciale del brevetto che copre ogni modifica proposta. Questa produzione
potrebbe costituire il più grande business di tutti i tempi… un business pronto,
come sempre, a mettere da parte ogni considerazione etica, nonché scientifica.
- La
modifica genetica dell’embrione umano (e a maggior ragione la creazione della
chimera uomo-animale) non è in alcun modo necessaria per la ricerca sulle
malattie genetiche, per le quali esistono altri metodi di contrasto e
prevenzione. Nessuno scienziato risulta infatti averne fatto richiesta.
- La
promessa che i bambini modificati saranno vietati “fin tanto che la tecnologia
non è sicura†è del tutto inaffidabile … sia per le eccezioni già contemplate
nella stessa legge, sia per l’esperienza, da noi fatta in agricoltura, del
potere di una propaganda menzognera sugli effetti delle modifiche genetiche
(rivelatesi poi ben più dannose che benefiche).
- Il
Governo britannico ha violato, sotto la pressione di scienziati troppo ambiziosi
e senza alcun dibattito pubblico, principi etici fondamentali. Ha inoltre
disatteso tutti gli accordi internazionali sul divieto di modifica del
Genoma Umano e di clonazione riproduttiva, come, ad esempio: la Convenzione
sulla Bioetica del Consiglio d’Europa, la Dichiarazione in Difesa del
Genoma Umano dell’Unesco, la Dichiarazione sui Diritti Umani delle
Nazioni Unite, e lo stesso Trattato dell’Unione Europea.
La creazione dei BAMBINI GM (geneticamente
modificati) tende ad annullare il valore intrinseco della vita e assoggetterÃ
l’essenza genetica degli esseri umani alle forze del mercato. Avrà anche
l’effetto, già verificatosi per piante e animali, di una grave perdita di
diversità e di un forte aggravarsi delle disuguaglianze: poiché i
genitori potranno scegliere le caratteristiche che preferiscono per i loro
figli, come oggi avviene per qualsiasi prodotto di consumo, saranno in grado di
acquistare figli con caratteristiche migliori soltanto i
benestanti.
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EQUIVITA è da sempre allarmata da questi passi fatti
negli ultimi anni verso la commercializzazione del corpo umano, sia con la
clonazione riproduttiva, brevettata dall’Ufficio Europeo dei Brevetti nel 1999 e
che con la modifica del Genoma umano costituisce il “pacchetto commerciale†più
ambito dalle aziende biotech, sia con il progetto di utilizzo di embrioni
clonati per la produzione di organi di ricambio. Quest’ultimo progetto era stato
già annunciato da Lee Silver della Princeton University, USA (Time
magazine, 18/01/98), che dichiarava tale attività essere del tutto priva di
implicazioni etiche in quanto gli embrioni clonati sarebbero stati privati del
cervello.
La modifica dell’embrione umano risulta d’altronde già essere
stata effettuata alla Cornell University di N.Y. alcuni mesi fa e pubblicata sul
NY Times, Sunday Times e Associated
Press.
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EQUIVITA si unisce a “Human Genetics Alert†nel
chiedere al Governo britannico di riconsiderare il voto espresso sul “HFE Billâ€,
per evitare di essere la prima nazione al mondo che apre la porta
all’eugenetica, che produce una legge contraria alla dignità umana e alla vita
stessa (vedi www.hgalert.org <http://www.hgalert.org>
).
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EQUIVITA sostiene, allo stesso tempo, che sia necessario
procedere al più presto ad una revisione della direttiva europea 98/44
denominata “Per la tutela giuridica delle invenzioni biotecnologicheâ€, che
ha aperto la strada a tutto ciò.
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Comitato Scientifico EQUIVITA Tel.
+39.06.3220720, +39.335.8444949 E-mail: equivita@equivita.it, www.equivita.org Per leggere i nostri
comunicati: http://www.equivita.it/comunicatistampa.htm