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Di: Franz Andreani | 28/11/2006
Forse ci siamo, l’uomo politico, non certo lo statista, il personaggio, non certo la statura, Francesco Cossiga, lascia l’incarico da senatore, piazzando ancora una volta il colpo basso, uno di quelli ai quali ci ha abituati ormai da decenni. Il suo gesto, che richiama la ormai consueta manfrina baipartisan (scritto male apposta così da sottolinearne l’orrore), ha scatenato leghisti e destra all’assalto dell’istituto dei senatori a vita, cercando di delegittimarne l’importanza ed il prestigio. Secondo me questa resta una uscita di basso profilo, da parte di un personaggio, non certo uomo di stato, presente e testimone nei momenti bui della nostra storia repubblicana, un manovratore non uno stratega, che custodisce i segreti di quei piani anti-comunisti, che con la loro messa in pratica hanno macchiato di sangue innocente le strade e le piazze del nostro Paese, arrivando con le loro ombre lunghe fino ad oggi. Arrivederci senatore, la accompagniamo con garbo ma senza deferenza alla sua pensione.

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