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Libertà è Partecipazione

Di: Gianni Ciaccio | 16/04/2008

Il Partito Socialista all’ 1%. I Partiti Comunisti al 3%. Fuori dal parlamento. Berlusconi, Bossi e Fini al governo ed un centro sinistra ridimensionato. Queste le elezioni politiche del 2008. Questo il momento di rottura con la tradizione politica italiana degli ultimi cinquant’anni ed oltre, questo il momento storico che dovremo metabolizzare, capire e soprattutto vivere.

Nessuno si aspettava una caduta verticale di rifondazione-verdi-comunisti italiani. Qualcuno sperava in una migliore affermazione del PD. Come abbiamo già sottolineato non si può inventare una classe politica nuova in pochi giorni, ma non è il caso di PD ed Arcobaleno. Come non si è riusciti a combattere ad armi pari con chi detiene l’informazione e l’intrattenimento facendone uso strumentale. E nemmeno a combattere la politica spettacolo che insegue i bassi istinti piuttosto che dettarne di alti.

Voglio dare il mio piccolissimo contributo di pensiero per una spero veloce rinascita della sinistra in Italia. E suggerisco a tutti noi di tornare a parlare con la gente, di non lasciare le strade e le piazze alle destre, di non lasciare le scuole e le fabbriche, gli uffici ed i bar. Di rispondere ed argomentare. Di scendere dal gradino sul quale ci siamo rifugiati salvo poi scenderne per polemizzare duramente con i “nostri” delegati. La politica (a sinistra) è partecipazione, è solidarietà, è impegno, è vita di tutti giorni. Ed è politica anche parlare con il lattaio piuttosto che con il collega di stanza o di università. Non vuol dire fare proselitismo, vuol dire abbassare quella cresta che abbiamo di vizio, quella spocchia di chi sa e ti guarda dall’alto. E se noi, la gente di sinistra, prenderemo questa strada fatta di dialogo e di mettersi in gioco (possiamo anche sbagliare), di ascolto, forse anche i partiti che votiamo capiranno che debbono anch’essi ricominciare a parlare alla gente, riaprire centri di aggregazione. E ben vengano anche radio e televisioni nazionali di sinistra e progressiste, ora che avremo una Rai di destra ed una Mediaset di Berlusconi.

Una batosta di queste proporzioni sarà salvifica solo se sapremo ritornare umili e popolari.


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