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Ragioni per andare a votare, io ci provo.

Di: Franz Andreani | 13/04/2008

Siamo nei giorni del voto e non posso fare altro che prendere posizione, lo faccio sempre del resto, qualche volta esagero pure, ma in questo caso non credo. Non sono così bravo come Gianni che, nella sua piccola radio dell'aria, affronta la cosa con la giusta dose di ironia: io cercherò di essere diretto e darvi qualche motivo per andare a votare e soprattutto per convincere chi conoscete a votare.

Il voto è un fatto matematico, è finita l'epoca in cui si votava idealmente, il nostro sistema elettorale non ci consente di fare sogni, ci risveglia con un incubo che si tradurrà in realtà, una realtà lunga molti anni, dalla quale sarà difficile uscire. Dicevo che il voto è matematica, se siamo arrivati infatti a 99 a 98 per la destra come sembra, mancano solo i nostri due voti caro mio lettore, io voto e tu sei di sinistra e convintamente e idealmente ed in buona fede, non vai a votare. Loro governano perché si beccano il premio di maggioranza, e noi rimaniamo con i nostri ideali alla finestra.

Ma ho sempre parlato anche di differenze, di sfumature più che altro, ma il destino nostro, della nostra gente e del mondo dipende anche dalle sfumature. E allora perché non guardare queste sfumature a cominciare dalle liste elettorali, anziché mettersi col fucile spianato contro i candidati delle liste, fatte magari di gente non troppo esperta, ma sicuramente che in molti casi rappresenta una vera novità, io conosco Lazio 2, Calabria, la stessa Sicilia. Noi spariamo contro la Madia e giustamente non vogliamo donna Binetti e nonno rutelli, ma loro hanno Ciarrapico, dell'utri che fa l'elogio dell'omertà, tanto per dare uno sguardo alla punta dell'iceberg ma de mita e la destra di storace e quello dei manifesti delle nostre parti iannone.

Ma andiamo a vedere la Sicilia di Gela e del sindaco Crocetta, andiamo a vedere la Calabria di Fortugno e dei giovani che si oppongono ad un fenomeno che è radicato perchè vive e fa vivere con i soldi dell'assistenzialismo pubblico. Se la destra va al governo per tutti loro sarà ancora più difficile far sentire la loro azione.

Poi ci sono i radicali, ma di questo ho già detto, loro certo compromessi col palazzo non ne fanno e non ne hanno mai fatti, ma anche i dipietristi i verdi i bertinotti.

È bella anche una cosa che ho letto sul GB, all'Italia si può promettere un futuro di normalità, uno scudo contro la stagnazione, non la ricchezza, i gioielli che grazie a mr Bush e alle sue guerre (un'altra sfumatura della storia) diventano sempre più distanti.

Molti della sinistra diranno io non voto questa volta, ma così facendo non lanciano nessun segnale: chi vince strumentalizzerà il voto non dato, ma soprattutto cosa farò il non elettore alle prossime elezioni, ammesso che i politici capiscano "la lezione", cosa dovrebbe cambiare secondo lui, ed in che modo soprattutto?

Non lo nego, se la sinistra dovesse vincere non dobbiamo fare l'errore di sederci sugli allori, dovremo sempre e comunque combattere, perchè come minimo venga attuato il programma di governo, ma combatteremo con persone che potrebbero ascoltarci, pensate invece di dover lottare con la destra.

Vi invito sul GB e poi alle riflessioni del dopo voto che faremo in diretta lunedì dalle 20, e vi invito ad andare a votare.


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