Giuochetti pre elettorali per un grande futuro.

 Nel nostro sito, dove si discute assai per fortuna, chi ha deciso di votare viene preso per un burlone, qualcuno su cui appuntare la propria ironia. Non mi sembra il caso, viste anche le manovre pre elettorali messe in campo da berlusconi ed i suoi, con l'inedito coro fatto da Di Pietro.
I giochi sono chiari: la destra si sta preparando alla cagnara post-elettorale, qualsiasi sia il risultato buttarla in caciara conviene proprio a loro. Nell'ipotesi in cui la destra perda, la possibilità di parlare di brogli elettorali è avallata da una campagna ben organizzata, preparata in anticipo e a tavolino con tanto di chiamata alle armi.
Ma qualora dovesse vincere la destra, aspettiamoci una reazione altrettanto forte: gli avversari saranno demonizzati ancora di più, perché il consenso sarà arrivato attraverso le porcate romane, sarà una vittoria senza eguali, onore, patria, famiglia e fucili. Questa è strategia, altro che interessi del paese.
Mi accuserete di essere catastrofista, lo so già, ma ci tengo a sottolineare le differenze, me lo sono fatto come fine di questa settimana che precede il voto.
Questa storia delle schede elettorali viene da una legge del marzo 2006, anche due anni fa si presentò questo problema ed il passa parola ha evitato molti errori, certo poi sono crollate le schede bianche ma di questo nessuno parla più. Tutti i giornali di ieri sono andati appresso alle veline ufficiali che riportavano le osservazioni dei vari politici, solo la stampa di Torino ha montato un gazebo in mezzo ad un parco pubblico di sabato pomeriggio, hanno fatto votare 150 stupidi italiani che hanno azzeccato il voto, tracciando la croce correttamente. Qesta destra dopo averci imbonito di calcio e  stupidaggini televisive per anni ora ci tratta per cretini, al solo scopo di creare caos, confusione e di poter meglio regolare il dopo elezioni

Adesso, quando parla bossi chiedendo di imbracciare i fucili, la gente fa una risatina e tira via, per me restano fatti da non sottovalutare, tranne poi pentirsene amaramente