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Hu Jia

Di: Gianni Ciaccio | 04/04/2008

-Il pubblico ministero ha presentato come prove contro di lui alcuni articoli pubblicati su Internet e, soprattutto, i suoi “rapporti con le potenze straniere, tesi a screditare l’immagine della Cina”.-

Parliamo di Hu Jia, 34 anni, noto al potere cinese come pericoloso reazionario ed all’estero come voce libera e leader dei diritti umani e della dissidenza.

Ancora una volta internet, i blog, la circolazione di idee, e di fatti, al centro della repressione. I governi repressivi ne stanno cominciando a temere i frutti e, da una parte, bloccano gli accessi, dall’altra, incarcerano gli autori, quando va bene.

Hu Jia, arrestato a dicembre, è stato condannato a tre anni e mezzo di carcere. La moglie e la figlia di pochi mesi, sono agli arresti domiciliari. Il suo peccato è il Movimento Democratico Cinese, le battaglie pro ambiente, e di informazione sull’aids, senza dimenticare il suo fattivo appoggio alla causa tibetana.

Insomma un nemico del popolo, secondo la Corte Intermedia del Popolo di Pechino.

La comunità internazionale con l’Unione Europea e gli USA in primo piano, hanno richiesto la liberazione dell’uomo. Noi, per quel poco che conta, continuiamo il tam tam con il mezzo che lui predilige nella speranza di buone nuove a breve.

Mi piace ricordare una forma civile di protesta proposta dalla BBC agli inglesi e, forse, ripresa dai francesi. In occasione del passaggio della torcia olimpica a Londra ed a Parigi, viene richiesta una ostentata freddezza, quasi disinteresse. Naturalmente non nei confronti delle Olimpiadi, splendida manifestazione atletica e di fratellanza.

Ma davvero la Cina non immaginava il rovescio della medaglia olimpionica?


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