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Meno PIL Più FIL

Di: Gianni Ciaccio | 24/03/2008

Il FIL ( Felicità Interna Lorda) è un concetto nato nel 1972 dal giovane re del Buthan Jigme Singye Wangchuk. Fu preso subito per pazzo o sognatore anche perché osò dire che il suo FIL era più importante del PIL (Prodotto Interno Lordo).
Da allora, nel paese himalayano di 800mila abitanti, il governo ha lavorato con alti e bassi alla realizzazione dell’idea portando la speranza locale di vita da 46 a 66 anni. Ha migliorato il sistema educativo e sanitario trovando i fondi con la vendita della sua energia idroelettrica all’India.

Il Dalai Lama è un convinto sostenitore del FIL: “«Come buddhista, sono convinto che il fine della nostra vita è quello di superare la sofferenza e di raggiungere la felicità. Per felicità però non intendo solamente il piacere effimero che deriva esclusivamente dai piaceri materiali.”

Quattro anni prima, nel 1968, in un discorso tenuto all’Università del Kansas il 18 marzo, Robert Kennedy dichiarava"Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell'ammassare senza fine beni terreni.
Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell'indice Dow-Jones, né i successi del paese sulla base del prodotto nazionale lordo (PIL).
Il PIL comprende anche l'inquinamento dell'aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.
Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.
Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l'intelligenza del nostro dibattere o l'onestà dei nostri pubblici dipendenti.
Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell'equità nei rapporti fra di noi. Il Pil non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese.
Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta. Può dirci tutto sull'America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere Americani
."
Tre mesi dopo fu assassinato.

 


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