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Grazie PJ

Di: Franz Andreani | 11/03/2008

Due parole sul concerto di P.J. Harveey a Roma a questo punto ci stanno bene, soprattutto per sottolineare quanto mi piaccia il GB di rr.the Original in queste occasioni
Un'ora e mezza da sola alle prese con tre strumenti - piano synt e chitarre - senza la minima caduta di tensione. in passato ha avuto sempre un gruppo, un aiuto, in queso spettacolo si è riappropriata delle sue canzeni cercandi di farle così come le aveva concepite nella sua mente nel corso degli anni.
Ascoltando l'album, tutti abbiamo parlato di un certa oscurità in queste nuove canzoni, un modo diverso di scriverle queste nuove canzoni. Nel concerto - nel quale va detto non ha eseguito tutto l'album ma ha mischiato magnificamente queste due anime, quella più intima e quela più rabbiosa, questa differenza si percepiva a meraviglia. Al piano un delay allontanava la sua voce conferendo quell'aria sognante e spaesata dei nuovi pezzi, al synt e alle chitarre a volte si è sentito anche il distorsore.
Un bel concerto davvero. Una nota sull'acustica: io sono felice che a roma ci sia un posto così bello per i concerti dal vivo, peccato che sia un luogo davvero poco rock: quando qualche volta vado a vedere la musica classica, tutto benissimo, ma quando appare un amplificatore il suono diventa al limite dell'accettabile. E' vero che un posto così esclude tutta una serie di concerti che per ora non hanno casa. Facciamo qualcosa?


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