Il 7 marzo esce in Italia il nuovo film documentario di Alina Marazzi :"Vogliamo anche le rose".
Uno spaccato italiano tra gli anni '60 e '70 sulle aspettative femminili di quelle epoche a ridosso dell'attuale.
 "Anita, Teresa e Valentina non si sono mai incontrate. Hanno vissuto nell'Italia degli anni sessanta e settanta, in età diverse e in città lontane. Ma le loro storie vere, riportate in diari privati, sono in un'ideale continuità , testimonianza di lotte famigliari e politiche, personali e collettive, per affermare autonomia, identità e diritti in un Paese patriarcale."
Un film costruito con intelligenza tra filmati d'epoca, documentari e diari tra i quali ricordiamo  "X chiama Y" di Mario Masini, "Anna" e "Festival del proletariato giovanile al Parco Lambro" di Alberto Grifi, "Se l'inconscio si ribella" di Alfredo Leonardi, "D - non diversi giorni.." di Anna Lajolo e Guido Lombardi, "Il piacere del testo", "Il filo del desiderio", "Ciclo continuo", "Bagagli" di Adriana Monti animazioni di Giulio Cingoli - Studio Orti, "Curiosità " e "La ragazza ideale" di Nino e Alfredo Pagot, "Cenerentola" di Pino Zac, "L'amore in Italia" di Luigi Comencini.
Dopo le battaglie di quegli anni, Alina Marazzi si chiede oggi: " Dove sono approdate queste donne? Che tipo di coscienza hanno di sè, quali sono ancora i traguardi da raggiungere, i desideri da esaudire? Come vivono le loro relazioni affettive, l'amore, la maternità ?
Di quanto esigeva il celebre slogan "Vogliamo il pane, ma anche le rose", con cui nel 1912 le operaie tessili marcarono con originalità la loro partecipazione a uno sciopero di settimane nel Massachusetts, forse il necessario, il pane, è oggi dato per acquisito. Ma le donne si sono battute per un mondo che desse spazio anche alla poesia delle rose. Ed è una battaglia più che mai attuale."
Un buon modo per ricordare una Italia che le ragazze di oggi non immaginano neppure, eppure così vicina
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