Su Repubblica del 7 gennaio c'è un articolo (non trovato nella versione on line) di Giampaolo Visetti chiamato "Non mangeremo gli scarti dell'Occidente". Potrei finire qui il mio intervento se tutti potessero accedere all'articolo. Interessante e ben costruito. Nel suo svolgersi sempre più pesante, fino a diventare un vero e proprio uppercut. La dimostrazione dell'interconnessione dei fatti. La famosa farfalla che vola in un emisfero e che comporta conseguenze nell'altro.
Si parte dal petto di pollo. Europa e America sembra vogliano solo il petto dal pollo: 70 centesimi al chilo. Le zampe vanno in Thailandia, le ali in Cina, la cresta in Vietnam, le viscere in Russia, le cosce in Africa, Messico e Giappone. De gustibus. Tre aziende europee hanno quindi sviluppato una gallina geneticamente modificata (Ross 708). In un mese sviluppa un grande petto, il resto è atrofico. Per gli allevatori africani, in questo caso siamo in Camerun, è la crisi, profonda.
Nasce l'Associazione Civica per la difesa degli interessi collettivi. Il fondatore Bernard Njonga, corrompendo un doganiere, scopre chi esporta dall'Europa, falsificando i documenti, cosce surgelate. Perché falsificavano? Perché il locale Istituto Pasteur, sfidando minacce, aveva certificato l'83% dell'importazione di cosce di pollo "non adatto al consumo umano". L'unione fa la forza ed il dittatore Biya fissa dazi sui polli importati ed abbassa le tasse per gli allevatori camerunesi. Le cosce partono allora per il Ghana dove crolla il mercato dei manzi. In Camerun, in genere in Africa, l'Europa paga il governo locale per svuotare i magazzini dagli invenduti, invade e distrugge il mercato locale, affama la nazione e poi interviene con gli aiuti. I nuovi disoccupati invadono le periferie delle città , le campagne si svuotano. Il potere locale ne trae un ulteriore vantaggio: vende e svende quei grandi territori rimasti vuoti. Cina Usa e Francia ringraziano. Legni pregiati, petrolio e diamanti volano via, le tasche dei politici si ingrossano a dismisura. Un ministro camerunese guadagna 600 euro al mese però dopo quattro anni può mandare a vivere di rendita in Svizzera tutta la famiglia. La maggior parte dei fondi internazionali finisce sempre in quelle capienti tasche. Parte di quel denaro sarebbe servito per scuole. La metà dei giovani finisce così per strada. A dodici anni ci si vende per 80 centesimi. Per tanti, stupri, omicidi, rapine e violenza sono l'unica strada percorribile.
Ancora una volta l'unica via di uscita è offerta dalla società civile, quella che comincia a parlare e progettare democrazia e sviluppo. Njonga ha capito che "il globo non è più piccolo: è diventato grande ed infinito. Il mondo si dilata ogni giorno e ci scappa ancora."
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