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Chissà come, chissà perché, sono sempre i più poveri a vivere situazioni di degrado ulteriore. Ad esempio Napoli e la Campania. E quando dico poveri intendo anche culturalmente, laddove si spaccia per modernità o scaltrezza fare parte, entrare nel giro, di famiglie "importanti". Quelle che "comandano". La cronaca ci insegna che importanti parti d'Italia vivono sotto il giogo di criminalità varie. Alcune persone, tra cui tanti giovani illuminati, capiscono che interesse privato non fa rima con interesse pubblico. Lottano sul posto, rischiano in proprio. E si trovano due nemici: lo Stato imbelle o colluso ed i malavitosi. Napoli laboratorio dove le persone civili, esasperate dagli errori (quanto casuali?) delle amministrazioni, scendono in piazza. Manifestano contro lo Stato che vuole riaprire una discarica dismessa dove forse nel passato sono finiti illegalmente rifiuti tossici. Ed ecco i due nemici. I poliziotti ed i camorristi. I primi devono farli sgombrare per liberare gli accessi alla discarica, i secondi hanno i loro interessi privati affinché il caos politico amministrativo dei rifiuti rimanga tale. Sembra che gli scontri "accesi" abbiano in questi ultimi i burattinai. Ed ancora una volta il popolo è fottuto. La Campania, una potenziale splendida regione turistica, abbandonata da quei flussi dorati. Ormai si sa che non c'è solo la piccola delinquenza fatta di scippi e furti ma anche quella grande fatta di ingovernabilità ed aumenti vertiginosi di morti per tumori e leucemie figlie di discariche abusive sparse un po' ovunque.Â
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