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Grave lutto in Pakistan.

Di: Gianpaolo Castaldo | 28/12/2007

RAWALPINDI (Pakistan) - Benazir Bhutto, la leader dell'opposizione pakistana, è stata assassinata ieri da un colpo d'arma da fuoco sparato da un kamikaze che si è successivamente fatto saltare in aria nel mezzo di un comizio elettorale a Rawalpindi, vicino alla capitale Islamabad, uccidendo almeno 20 persone, ha riferito la polizia. La Bhutto, ex premier, la prima donna a ricoprire questo ruolo in un Paese musulmano, aveva appena finito di parlare al raduno per le elezioni parlamentari che erano previste per l'8 gennaio, ma che saranno forse rinviate.

Fino a qui la notizia agghiacciante. Ieri nel pomeriggio non volevo crederci, il Pakistan, uno dei paesi dove la religione è probabilmente maggiormente radicata, non riesce a riscattare se stesso da una spirale di violenza che non lascia speranza. Il mondo, che fino ad ora ha sostenuto l'ambiguo presidente Musharraf, piange, è sgomento, scrive note di protesta, ma credo che si tratti di una sorta di liberazione, un popolo che va verso l'encipazione rappresenta certamente un problema. Non a caso il Marito della Bhutto, che è esiliato in Dubai, ha dato la colpa dell'attentato al governo. Certo anche se non si potesse provare un legame diretto con l'attentato, l'ambigua politica del governo pakistano è sicuramente la responsabile di una morte annunciata affrontata con un coraggio ed una determinazione davvero esemplare.

G.P Castaldo e F. Andreani


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