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Ancora Luttazzi

Di: Gianpaolo Castaldo | 17/12/2007

 Più passa il tempo, più diventa sempre meno credibile che il programma di Luttazzi sia stato sospeso a causa di quella battuta su Giuliano Ferrara andata in onda prima di domenica, senza che nessuno avesse nulla da obbiettare, e poi in replica il giovedì notte. All'avvicinarsi della puntata successiva, però, s'è creato qualche nervosismo, la tensione è salita e "Decameron" è stato rimpiazzato dall'ennesima replica di "Sex and the city". Sarà un caso che proprio nella puntata censurata si sarebbe parlato del Papa e della Chiesa? E come mai tirare in ballo Giulianone Ferrara e il buon gusto quando questo genere di battute Luttazzi le fa da anni e il diretto interessato non s'è minimamente offeso? «Come mi ha detto Dario Fo: quando si tocca la Chiesa, è lì che cominciano i guai» ha dichiarato il comico in un'intervista al sito di Articolo 21.

E i contenuti di quei tanto temuti monologhi sono stati svelati ieri sera
a teatro, a Roma, sul palcoscenico dell'Ambra Jovinelli. Risultato - e lo diciamo per Campo dall'Orto, direttore di La7 -: tutto esaurito. Ottocento persone in sala e duecento rimaste fuori al freddo, in piedi davanti ai maxischermi nonostante il freddo. Un attacco alla religione, che plagia i giovani e che andrebbe insegnata solo dopo i 40 anni, a maturità raggiunta, e a Ratzinger che in questi giorni non fa la fila alla Posta a pagare l'Ici: «Guardate Papa Razzi (così lo chiama Luttazzi, ndr.) come ride - dice mentre alle spalle appare un'immagine del Pontefice sorridente -. Anche io riderei se la mia azienda non fosse tenuta a pagare le tasse». E ancora: «Il Papa scrive che la scienza non conta nulla senza la fede, allora da domani, per favore, niente antibiotici a Papa Razzi». Poi difende le unioni civili: «Se la Chiesa vuole impicciarsi nella politica italiana, prima paghi le tasse, altro che 8 per mille».

«A scanso di equivoci - ha detto Luttazzi a inizio serata - non siamo qui per me, ma per tutti noi, per difendere il nostro diritto di decidere cosa guardare in televisione». E si è detto dispiaciuto che gli abbiano cancellato la trasmissione «proprio adesso che Berlusconi mi aveva chiamato per piazzare una soubrette nel mio show»... Battute a parte,
La7 ha perso un'ottima occasione e ha offusacato la propria immagine di tv libera. D'altra parte già in passato la lunga mano della Chiesa era riuscita a intervenire su quella stessa rete, quando l'imitazione di Ratzinger fatta da Crozza venne "momentaneamente" sospesa...


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