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La direzione di LA7 ferma il programma di Luttazzi "Decameron" per le offese arrecate al suo collaboratore Ferrara.
Ecco la frase che ha fatto infuriare i vertici de La7: "Dopo 4 di anni guerra in Iraq, 3.900 soldati americani morti, 85.000 civili iracheni ammazzati e tutti gli italiani morti sul campo anche per colpa di Berlusconi, Berlusconi ha avuto il coraggio di dire che lui in fondo era contrario alla guerra in Iraq. Come si fa a sopportare una cosa del genere? Io ho un mio sistema, penso a Giuliano Ferrara immerso in una vasca da bagno con Berlusconi e Dell'Utri che gli p... addosso, Previti che gli c... in bocca e la Santanchè in completo sadomaso che li frusta tutti".
Il CdR del tg LA7 critica la mancata notizia della sospensione nell'edizione notturna del telegiornale, compiuta - si legge nel comunicato - attraverso "un incomprensibile e arrogante atto censorio", attribuito al vicedirettore Pina Debbi. "Un fatto gravissimo - prosegue la nota - che ostacola il dovere di completa e libera informazione del telegiornale di La7, danneggia l'immagine di imparzialità e professionalità della redazione e alimenta sospetti sui reali motivi della sospensione del programma".
Di fatti di questo tipo, ma con minore rilevanza, ne accadono spesso. In questo caso dispiace perché Luttazzi, con Biagi e Santoro sono le icone della censura Berlusconiana, le bandiere della libertà di espressione. Pur con tutte le enormi differenze tra loro. Cosa accomunerebbe infatti le tre figure se non ci fosse stato l'editto bulgaro dell'ex Presidente del Consiglio? Nulla.
A noi che hanno insegnato a guardare oltre la notizia cominciano a volteggiare sulle teste i possibili "altri" motivi dello stop. Intrecci politici, inciuci, favori e via ballando.
Io non avevo mai visto il programma in questione perché a quell'ora sono di solito privo di sensi, a letto. Casualità ha voluto che quella notte, colpito da tosse, fossi sceso in cucina a cercare del miele ed, in attesa dei suoi benefici effetti, abbia acceso la tv. Visto il faccione di Luttazzi, era un primo piano, sono rimasto a guardarlo. Proprio quel pezzo lì. Quello incriminato. Che caso!
Ho retto dieci minuti. Ed ho spento chiedendomi fin dove arriva la libertà di chi sta in tv. Ed ancora una volta mi sono risposto che la tv è una zona franca dove non vige la regola, che dovrebbe essere universale, che insegna che la mia libertà finisce dove inizia quella del mio vicino. La satira è un'isola felice senza regole scritte, le uniche sono quelle personali del comico. E' essenziale per la crescita critica ed autocritica di un paese. La violenza, anche verbale, è invece foriera di iatture e cadute dolorose. Se l'editto Berluscaro fu a seguito dell'intervista a Travaglio su un libro che riguardava le sue attività , questa censura riguarda la volgarità e la violenza. La prima si basava su fatti che non furono mai più contestati, la seconda no. La censura è una volgarità ed una violenza. Certa satira anche. Posso dire che odio qualsiasi tipo di censura e di violenza?
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