Il 22 marzo 1993 viene pubblicato Songs Of Faith And Devotion, ottavo album studio dei Depeche Mode.
Viene registrato a Madrid nel gennaio 1992 per poi essere terminato agli studio Chateau du Pape ad Amburgo. La produzione viene affidata a Mark Ellis/Flood.
Sebbene un calo di qualità fosse accettabile dopo due grandi album come Music for the Masses e Violator, SOFAD si dimostra come ennesima conferma, con l'intento di abbracciare diversi stile con elementi folk e sinfonici.
Era già iniziato con Violator un distacco dai suoi prettamente synthpop e questo disco non fa altro che continuare su una strada, quella dei Depeche Mode anni '90, che li consacra a grande band a differenza di tanti altri gruppi synthpop anni '80 scomparsi alla fine di quel decennio.
È una maturazione artistica a 360°, che vede non solo una band matura che sopravvive al mercato discografico e alle nuove sonorità, ma una band impegnata a incorporare nuove sonorità e cambiare pelle, facendolo bene.
È un album che stringe ancora di più quel sodalizio artistico prolifico con il cosiddetto quinto Depeche Mode, il fotografo e regista Anton Corbijn, da cui nasceranno video iconici come quello di Walking in my shoes e In your room, dove probabilmente il regista capta la vulnerabilità fisica e psichica di Dave Gahan (logorato dalle droghe e ad un passo dalla sua fine, per fortuna evitata) e lo innalza a personaggio principale delle liriche di Martin.
Ma soprattutto, verrà concepito a dicembre dello stesso anno, il secondo live album dei DM, Song of Faith and Devotion Live, che ripropone le stesse canzoni del disco e nello stesso ordine, ma registrate dal vivo.
Paradossalmente, quest'album offre la migliore parte di sé proprio nella performance live del Devotional Tour, nonostante le tensioni tra i componenti della band, nonostante le crisi depressive e l'abuso di alcol e droghe. Nonostante stesse per scoppiare il divorzio definitivo con il grandissimo Alan Wilder, il vero direttore musicale della band fino a Sofad.
I quattro singoli principali sono superbi.
La gigantesca "I Feel You", la pulsante "Walking In My Shoes", la tortuosa "Condemnation" e la singhiozzante "In Your Room", ma insieme a queste ci sono anche tanti rinforzi, come la stridente e insistente Mercy In You, la bellezza spartana di One Caress e quella più epica di Higher Love.
L’album si piazza al numero 1 della classifica inglese ed entra straordinariamente al primo posto della Billboard Top 200 Album Chart americana, permettendo così ai Depeche Mode di essere la sesta band inglese di sempre a raggiungere tale traguardo.