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La Settima Vittima

Di: Bookworm | 18/04/2013
Alessandra Santini, Ibiskos, 2010,13 €
Ibiskos-Ulivieri è una non così piccola casa editrice, una delle tante in Italia che hanno trovato il coraggio di pubblicare autori nuovi, incoraggiandoli e guidandoli nei primi passi con presentazioni e concorsi, anche prestigiosi, distribuiti in tutta Italia, a partire dalla Fiera del libro di Torino, a Empoli, a cava de’ Tirreni, e seguendoli nelle pubblicazioni successive.
Alessandra Santini non è una scrittrice esordiente, dovrebbe essere ormai circa al suo dodicesimo o tredicesimo libro, pubblicando oltre che con Ibiskos anche con altri editori italiani come Il Filo, Ediclub, Carta e Penna, Edizioni Sabinae, L’Autore Libri Firenze, e sul sito www.e-book4free.com. E’ un esempio incoraggiante di come con perseveranza e senza ‘conoscenze’ o spinte si può arrivare a crearsi uno spazio nel panorama letterario italiano, basta accettare di fare la gavetta, le presentazioni obbligatorie, la partecipazione a concorsi, la pazienza di aspettare e ritentare, e ovviamente la capacità di scrivere bene. A un certo punto, si comincia perfino a vedere qualche riscontro economico, e nella realtà delle le grandi case, che funzionano in modo clientelare come tante cose in Italia, e fagocitano tutto nascondendo le realtà coraggiose e oneste più piccole, questa è una verità incoraggiante che andrebbe maggiormente pubblicizzata. Il problema è spesso la distribuzione, ma ormai con IBS si riesce a rintracciare quasi tutto on-line, se si ha la pazienza di attendere i tempi non immediati di spedizione.
La Settima Vittima è stato giustamente incluso nella collana ‘Giallonoir’, perché i libri della Santini sono più noir che gialli; l’impostazione dei personaggi è quella del romanzo giallo classico, il protagonista è ilcommissario Mark Terzi, burbero poliziotto a cui, da un libro all’altro, si finisce per affezionarsi, grazie anche alla mediazione dell’ispettore Irene Corsi, piccola e cocciuta testa rossa che dopo qualche libro è diventata sua moglie, e le loro vicende personali e familiari che si intrecciano alle esigenze e ai pericoli del lavoro. Anzi, spesso i ‘casi’ finiscono con il coinvolgere gli affetti di famiglia, in particolare Valentina, la figlia adolescente di Mark, che finisce vittima delle vendette e minacce indirizzate al padre. Ma lo svolgimento dei casi è di atmosfera e struttura noir; in questo romanzo in particolare ci sono tutti gli elementi per un dark italiano: I santuari francescani (dei quali uno è una comunità di recupero per tossicodipendenti) e il cammino del santo nel reatino, un gruppo di dark rock dedito alle anfetamine e ai pentacoli, una misteriosa setta satanica, un serial killer che ‘purifica’ le peccatrici con una lama arroventata. Quindi non è un ‘whodunnit’, dove bisogna raccogliere gli indizi per scoprire chi aveva il movente e l’opportunità di uccidere il colonnello Mustard in biblioteca con un candelabro, possibilmente restando seduti in poltrona a far funzionare le cellule grigie, ma un romanzo poliziesco in piena regola, con inseguimenti e lotte corpo a corpo per fermare la furia omicida di un folle, e un’atmosfera che, partendo da un episodio quasi ‘normale’ di pasticche distribuite in una scuola, diventa via via più cupa e surreale mentre l’azione si sposta dalla città ai boschi che circondano i monasteri, boschi che nascondono casolari abbandonati, una ragazza selvatica, e la fattoria di un contadino già in passato arrestato per stupro.
Insomma, un libro di autore, ingredienti e ambientazione italiani, che non ha nulla da invidiare ai noir tradotti e importati, ma che, come molti altri lavori di autori italiani, non riesce a trovare un posto in evidenza sugli scaffali delle librerie, o nelle recensioni delle pagine culturali di tendenza.

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