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... un Papa se ne fa un altro.

Di: Franz Andreani | 12/02/2013
Siamo di fronte ad una giornata storica, possiamo pensarla nelle maniere più differenti ma ad agitare le acque del nostro paese, visto il legame fin troppo stretto che c’è tra l’Italia e lo Stato del Vaticano, ci si è messa la notizia delle dimissioni del Papa. Inedita senza dubbio perché già dal nome non saprei come chiamarle, il Papa si dimette? Si licenzia, rinuncia, rifiuta, da un diniego? Sono senza parole, letteralmente senza parole, dovrei cercare tra le pieghe di qualche articolo scritto da un teologo o un vaticanista: loro le ragioni ed i vocaboli li trovano.
Scatta il rispetto per la persona, per l’uomo, il rispetto ed il riserbo su una scelta dettata dalla salute e dall’opportunità, ma anche la modalità è abbastanza curiosa. Fino a una dozzina d’anni fa io mi scandalizzavo, ci rimanevo male del fatto che una coppia divorziasse attraverso un SMS: ora la notizia è apparsa immediatamente su twitter dall’account personale di Benedetto XVI: chi era distratto, al lavoro o gironzolava su internet lo ha scoperto così.
Ma lo stupore più grande è rappresentato dal fatto che questa rinuncia, credo questo sia il termine corretto, sancisce la forza di un idea – malgrado questa sia stata con forza respinta proprio da questo Papa, malgrado Benedetto XVI abbia fatto della battaglia contro il relativismo un vero dogma, un ossessione. La mia sensazione – ma correggetemi se sbaglio – è quella di trovarmi davanti ad una rinuncia di fronte all’impossibilità di sostenere questa ossessione. Il Papa ha trovato un motivo, qualunque esso sia, di lasciare il governo della chiesa, una ragione umana per abbandonare un ministero divino, prima della dipartita da questo mondo.
Gesto nobile? Ma non sono gli uomini che decidono la durata del magistero di un Papa, così come, secondo le visioni assolute della chiesa, non la è la fine di un matrimonio o il porre fine ad una vita. Ecco la contraddizione tutta umana e quindi tutta relatività. È una nuova epoca: il papa diventa un posto di prestigio e di potere come ogni altro.
Lascio questa breve testimonianza in mezzo al mare di parole ben più autorevoli delle mie che avrete letto fin qui, ma lo lascio per stimolare una vostra risposta.

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