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Standing At The Sky's Edge

Di: DJ Moostash | 02/06/2012
Nome probabilmente non noto alle masse oltremanica, Richard Hawley è da una ventina di anni una figura molto stimata nel panorama pop-rock inglese, ed una vera e propria icona nella natia Sheffield, cui ha dedicato i titoli dei suoi ultimi album solisti.
Già chitarrista dei Longpigs, band che ottenne un discreto successo in epoca britpop, Hawley ha esordito come solista nel 2000, stimolato dai concittadini Jarvis Cocker e Steve Mackey dei Pulp (nei quali ha anche suonato per un breve periodo), ed arriva con questo Standing at the sky’s edge al suo settimo album.
In questi anni ha saputo imporsi all’attenzione sia del pubblico che della critica: nominations per Mercury Prize e Brit Awards, due albums nella top 20, ed il precedente Truelove’s Gutter scelto come disco dell’anno da Mojo nel 2009.
Nel frattempo, lunga è anche la lista delle collaborazioni: con Jarvis Cocker, Arctic Monkeys, Elbow, ma anche Robbie Williams o Nancy Sinatra.

Ascoltando questo nuovo lavoro, ciò che salta subito agli occhi (o, meglio, alle orecchie), fin dall’iniziale She brings the sunlight, è la netta sterzata nei suoni rispetto agli album precedenti.
Infatti, se le atmosfere restano cupe, notturne, e la sua voce sempre intensa ed emozionale, gli arrangiamenti abbandonano archi e suoni levigati, per riportare in primo piano chitarre, ritmo e distorsioni.
Il raffinato songwriter degli ultimi anni sembra riscoprire il chitarrista rock dei suoi esordi: i brani si dilatano (quasi tutti oltre i 5 minuti, con punte oltre i 7), eco e riverberi dipingono di psichedelia i paesaggi urbani in cui Hawley ambienta liriche dove quotidiana sofferenza ed humour inglese convivono brillantemente.

La sensazione è che il musicista inglese si possa essere sentito stretto nel personaggio da crooner dei tempi moderni che gli si stava cucendo addosso, ed abbia scelto di cambiare decisamente strada proprio al momento del grande successo.
Non è da tutti, e verrebbe da dire scommessa riuscita: uscito da meno di un mese, il disco sta ricevendo unanimi consensi, ed ha debuttato al terzo posto delle charts.


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