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Snakeoil

Di: Gianluca Diana | 25/04/2012
Una carriera chilometrica quella del sassofonista Tim Berne. Tra firme da leader, co-leader e sideman, il fiatista statunitense ne ha suonate di storie. Dai tempi della New York di fine anni settanta ad oggi, instancabile ed irrefrenabile, traccia linee in continua movimento all'interno degli ambiti free. Talvolta più, talvolta meno strutturate. Comunque sempre fedeli ad una ricerca profonda che implementa capacità narrativa ed al contempo forme di sperimentazione. Equilibrio non facile da mettere a fuoco, raggiungere, suonare e riproporre in modo mai ripetitivo. Berne con la sua consolidata esperienza riesce in questo. Anche in questo suo esordio [!] per la ECM. Esatto, a casa di Eicher. “Snakeoil” è quello che non ci aspetta dal muscolare [ma al contempo raffinato] Berne. A casa di Eicher incide sei tracce in cui la sua matrice artistica si dilata in brani in buona parte oltre i dieci minuti. Accompagnato da Matt Mitchell al piano, Ches Smith alla batteria e da Oscar Noriega al clarinetto il leader licenzia un lavoro estremo. Dove per marginalità si intende il raggiungimento dalla bellezza esecutiva, del bilanciamento della sua storia personale con quella della label e della capacità di sorprendere ancora. Per voi: “Scanners”.

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