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Road Ends In Water

Di: Gianluca Diana | 11/04/2012
North Carolina. Terra generosa. Ed al contempo sicuramente meno nota di posti come il Mississippi, l'Alabama, Louisiana ed altri stati del Deep South. Eppure lo stato dove la R. J. Reynolds Tobacco Company la fà da padrone [una delle principali produttrici di tabacchi e affini degli States], contiene in sé una ricchezza feconda nei confronti del Blues, tanto per quello di ieri che per gli strali contemporanei. Da queste parti vi è il quartier generale della Music Maker Relief Foundation e quello della Devil Down Records. Di cui il boss risponde al patronimico di Reed Turchi. Un ragazzo dalle idee molto chiare. Oltre a produrre perle come le incisioni di Mississippi Fred McDowell, di Ayers, dei N.M.A. in Duo, il nostro fa il musicante anch'egli. Non per spocchia, ne tantomeno con mezzi scarsi. Anzi. Lui ed il suo trio, si sporcano le mani senza paura alcuna. Ecco quindi che l'esordio di “Road Ends In Water” [titolo bellissimo tra l'altro..] porta con se una decina di canzoni mai dozzinali o scontate. Anche se le linee melodiche sono semplici, comunque avvincono. Hill-Country Blues elettrico scritto e suonato dalla voce e chitarra di Reed. Che è si sostenuto dalla presenza di Luther Dickinson in alcuni brani e dall'influenza del chitarrismo di Kenny Brown in altri, oltre che dai maestri del genere. Ma sviluppa comunque assieme ai suoi sodali, un carattere proprio. Turchi e soci entusiasmano. Giovani, convinti e sinceri. Tanti i brani interessanti. Tre su tutti: “Keep On Drinking”. “Dr. Recommended” e “Junior's Boogie”. Che vi lasciamo in omaggio.

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