Cerca tra i 5478 podcast,
l'archivio delle nostre trasmisioni dal 2006

Good Luck

Di: DJ Moostash | 07/04/2012
Good luck segna il ritorno dei Giardini di Mirò alla forma canzone, a ben cinque anni da Dividing opinions. Nel mezzo, l’avventura de Il Fuoco, la sonorizzazione dell’omonimo film del 1915 di Giovanni Pastrone loro commissionata dal Museo Nazionale del Cinema di Torino, e poi diventata un disco ed un lungo tour.
Forma canzone che nelle loro mani assume vesti molto ricche, variegate, tanto è vero che metà degli otto brani che compongono questo album supera i cinque minuti.

Del resto, la band emiliana aveva mosso i primi passi nella seconda metà degli anni ’90, in piena ondata post-rock, e sotto questa etichetta era stata catalogata, per la particolare proposta musicale, all’epoca unicamente strumentale.
Solo nel corso degli anni, ed anche grazie alle numerose collaborazioni, la musica dei Giardini di Mirò ha dato spazio alle voci, e con esse ad un ulteriore spettro di sonorità, che la porta oggi ad essere definita come “un mix di psichedelia, shoegaze, dream pop, noise, post punk, musica d’autore e molto altro”.
Ciò che va sottolineato è che questo mix è ormai, dopo una quindicina di anni e 5 dischi, un suono molto personale e definito, pur nella varietà degli spunti e delle ispirazioni, un marchio di fabbrica direi ormai inconfondibile.

Nato da poche sessioni di prova molto distanti fra loro, e registrato nella campagna emiliana dalla quale la band proviene, Good luck ha nelle parole dei suoi autori “il sapore di questa terra, delle sue collocazioni, degli spazi vuoti, delle linee rette, dei parallelismi voluti ed involontari, tra un casolare, una latteria, una porcilaia”.
Otto brani intensi, affascinanti, arricchiti dalla partecipazione di alcuni amici: Sara Lov (Devics) canta There is a place, Stefano Pilia (Massimo Volume) alla chitarra su Spurious love ed Angela Baraldi ospite alla voce in Spurious love e Rome.
Gli arrangiamenti sono eleganti, i suoni raffinati, ma senza togliere immediatezza al risultato, che rappresenta senza dubbio un nuovo importante capitolo nella storia dei Giardini di Mirò, che si confermano una delle più solide realtà dell’indie italiano, non a caso una di quelle che maggiormente ha saputo negli anni varcare con successo le patrie frontiere.


Condividi

     

Commenta

ULTIMI POST