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Backatchya

Di: Gianluca Diana | 27/03/2012
Little Joe Ayers è l'ennesima stupefacente storia che giunge dalle terre del Blues. Chiaramente, parliamo delle Hills. Una striscia di terra feconda in un modo impressionante. E' stato per oltre due decenni un comprimario di Junior Kimbrough. Fu il suo bassista ben prima dell'avvento della brigata di Water Valley [leggasi Fat Possum Records] e questo gli permise di “esserci”, sempre. Mentre Burnside, Kimbrough & Turner scrivevano la storia, lui c'era. Ne avrebbe di novelle da raccontare il nostro. Il modo migliore per tirarle giù è stato quello di dare alle stampe il suo primo disco “Backatchya”, operazione resa possibile dalla Devil Down Records. Tredici incisioni in cui l'influenza di Kimbrough è totale, eppure non soverchiante. Ayers rivela una voce alta e chiara. Le sue mani scivolano decise e spedite sulla chitarra acustica ed il miracolo si compie. Fa venire i brividi per la sua sincerità questo lavoro. Quanto sia genuino e totale ed al contempo vivo e forte nel presente. Ayers è uomo di un'altra epoca certo, ma le sue canzoni sembrano scritte nel presente. Complice di certo, la sua totale adesione alla propria cultura afroamericana, quella collinare che tanto affascina. Un brano su tutti: “Do The Romp”.

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