Cerca tra i 5478 podcast,
l'archivio delle nostre trasmisioni dal 2006

Hazed Dream

Di: Chiara Colli | 24/12/2011
Hazed Dream, sogno annebbiato. Un titolo che fotografa perfettamente la trance onirica in cui si crogiola il terzo LP dei malati di Brooklyn. Per chi ne aveva amato l’assalto sonico di Dins o la jam improvvisata di Mirror Eye, è possibile che Hazed Dream risulti troppo poco invasivo, più vicino agli effetti di un oppioide palliativo piuttosto che alla terapia d’urto di fuzz e droni. In una parola: più accessibile. Il viaggio un tempo impavido, si trasforma in tranquilla passeggiata, magari in compagnia di Gesù. Un Lord simile, ma più rassicurante, di quello degli Spaceman 3. Chiamato a proteggere il dormiveglia psichedelico di chi ha scambiato la propria lucidità mentale con i riverberi di un trip cosmico infinito.
Non a caso ospiti dell’album di remix di Mazes del Moon Duo, gli Psychic Ills si avvicinano con Hazed Dream ad una psichedelia che incrocia la West Coast meno pericolosa agli echi di un oriente (illusoriamente?) vicino. Trainato da wah wah fluttuanti e soffici tappeti sintetici, il sogno comincia con un’iniezione narcotica (Midnight Moon), cita la neo psichedelia dei Brian Jonestown Massacre (Mind Daze), si approvvigiona di armonica bluesy (Mexican Wedding), gongola scomparendo dietro nuvole di thc (That’s Alright) e poi sprofonda in un torpore acido (I’ll Follow You Through the Floor). Per sonni tranquilli.

Condividi

     

Commenta

ULTIMI POST