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Endless Now

Di: Chiara Colli | 10/12/2011
Non ci sono vie di fuga per “addomesticare il sole”, in Endless Now. Tutta’altro. Come nel precedente Nothing Hurts, John Arthur Webb canta dei propri limiti e di sentimenti agrodolci verso la vita. Ma dove l’esordio dei Male Bonding era una corsa sfrenata sotto una grandine (di suoni) improvvisa, il secondo lavoro in studio del trio londinese è un inneggiamento all’estate tutto l’anno. O quantomeno, alla ricerca degli ultimi raggi di sole nell’autunno alle porte.
Endless now è un album già sentito per chi era in piena abbuffata indie-alternative negli anni 90. Un album meno originale di Nothing Hurts, per chi ne amava l’abrasività DIY e i break ritmici. Ed un album semplicemente irresistibile per gli amanti del punk pop melodico ma energico, straight, diretto, che galvanizza i sensori irrazionali del corpo, coinvolgendo la testa solo quando il ritornello vi è ormai, irrimediabilmente, entrato dentro. Undici tracce (più una nascosta) che lasciano invariate le leggi scritte da Ramones, Hüsker Dü e Superchunk, prima studiate in cameretta, poi lucidate nelle strade della nuova Bricklane londinese - Dalston - ed infine, impacchettate dal producer “so 90s” John Agnello (Dinosaur Jr, Sonic Youth, Kurt Vile) in uno studio di Woodstock (i Dreamland Recording Studios). Il suono ne esce più pulito, le sei corde di Webb conoscono perfettamente la strada per squarciare la leggera nuvola di feedback della seconda chitarra (in tour, Nathan Hewitt), la voce intona melodie sing along come nebulizzate, attraverso una rincorsa di 36 minuti scandita da handclapping e teste ciondolanti in 2/4.
Esclusa l’eccezione del singolo noisy Bones, Endless Now consuma velocemente melodie luminose (Tame the Sun), adolescenziali (Seems to Notice), doo-wop-nostalgiche (What’s that Scene), scontrose (Mysteries) e giocosamente furibonde (Channeling Your Fears). Con uno special guest come Rivers Cuomo, un background fai-da-te supervisionato da zia Sub Pop ed un’innata attitudine per il gioco (vedi interviste), Endless Now condensa tutto quello che ci si aspetterebbe dal punk pop: puro divertimento.

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