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Lp1

Di: Marco Cavalieri | 08/10/2011
Mandare a quel paese la EMI alla tenera età di 24 anni non è male. E il bello è che lei se lo può permettere. Anzi, parafrasando un vecchio adagio pubblicitario, con quella voce può far quel che vuole.
Lei è Jocelyn Eve Stoker da Dover, Inghilterra, meglio nota come Joss Stone e mi ha costretto persino a rivalutare (alcuni) talent show.
Certo, da quello show del 2001 di tempo ne è passato, ma il merito di Joss sta tutto nell'essersi saputa gestire nel migliore dei modi. Ne sono convinto e parlo da orfano di Amy Winehouse.
Sarebbe stato fin troppo comodo per la Stone continuare a cullarsi tra le braccia delle Major, sfornando dischi che sempre meno sentiva suoi, ma che indubbiamente le portavano successo facile e quattrini a palate. E invece no, come cantava il buon Bennato.
A 24 anni, dopo l'immensa soddisfazione di essere stata chiamata da quel dinosauro - in senso buono - di Mick Jagger nel progetto "Superheavy", Jocelyn Eve Stoker da Dover ricomincia tutto daccapo, apre un'etichetta indipendente (la Stone'd Records, non a caso…) e sforna un disco di rara intensità intitolandolo - per rimarcare la rottura col passato - "LP1". Il tutto, registrato quasi in presa diretta e in meno di sei giorni. Anche perché la bimba prodigio stavolta non è sola: al suo fianco infatti, in composizione e produzione, un certo Dave Stewart...
Ascoltatela (e guardatela) nel crescendo di "Karma" e capirete all'istante che tutti i paragoni, provenienti da personaggi illustri, con Janis Joplin non sono affatto esagerati. Anzi.

Voto: 10 per il disco, più la lode per essere una testimonial della PETA, l'associazione che si batte per i diritti degli animali. Che, per me, son sempre punti in più.

Karma



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