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Mazes

Di: Chiara Colli | 07/05/2011
California strikes again. Sembrerebbe un disco rotto, eppure il meglio della musica degli ultimi anni non sembra che continuare a provenire soprattutto da lì. Stavolta è il Wooden Shjips Erik 'Ripley' Johnson con il suo side project 'in famiglia', a marchiare il 2011 con un album che, con tutta probabilità, potrebbe finire nella top 5 di fine anno. Un EP e qualche singolo all'attivo e poi l'esordio vero e proprio, Escape, nato come mini e poi presentato come LP nel 2010, hanno portato i/il Moon Duo all'attenzione degli amanti di un rock psichedelico dalle sfumature kraute, space ed ipnotiche, con quattro brani per circa 30 minuti di viaggio attraverso lo spazio siderale. Ad affiancare il chitarrista dei Wooden Shjips è la sua dolce metà Sanae Yamada, a cui sono affidate le redini del ritmo, ancora una volta ripetitivo ma più iridescente e luminoso del predecessore, di questo – ufficialmente secondo - Mazes (Sacred Bones, 2011).
La trama krauta non si perde totalmente, ma si trasforma piuttosto in un discreto beat metallico e galoppante di sottofondo, sui cui i Moon Duo disegnano riff luminosi e talvolta addirittura scanzonati, solleticati da un synth che si fa organo sixities all'occorrenza (la titletrack ma soprattutto 'When You Cut'). Una versione meno fumosa e fredda delle (ottime) atmosfere del precedente Escape, quindi, che in ogni caso accoglie l'ascoltatore con un'apertura di album ('Seer') inequivocabilmente psichedelica e in odore di Wooden Shjips, come a non perdere mai di vista la primordiale attrazione per i suoni acidi e la West Coast. Il segreto è la variazione sul tema, attraverso la dilatazione e il restringimento dei tempi, con falcate lunghe e da deserto freddo (Fallout) o con ritmi garage elettrici (In The Sun), fumosi, ipnotici, lisergici e stellari nella dose perfetta per non rendere Mazes un album troppo denso ed acido (come ci si potrebbe aspettare da una filiazione dei Wooden Shjips). Il Moon Duo porta il sole di Frisco (dove la band fa base) a Berlino (dove è stato registrato l'album). E un raggio di luna magico nelle nostre menti, per illuminare queste fresche notti di primavera.

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