Cerca tra i 5479 podcast,
l'archivio delle nostre trasmisioni dal 2006

Jonny

Di: Giacomo Tenaglia | 23/04/2011
Alzi la mano chi non ha mai comprato in vita sua almeno un disco incuriosito, invogliato, spinto nella scelta dalla bella foto/illustrazione stampata sulla copertina; bene, con il disco in questione questa volta vale esattamente il ragionamento opposto. Questa volta non dovete assolutamente lasciarvi ingannare dall’orribile cover scelta dai Jonny. Fate un bel respiro, chiudete gli occhi e 'accattatevi' questo disco leggero, brioso, divertente che contiene una decina di gustose e zuccherine pop-song autentica, pregevole fattura. Ma chi sono i Jonny? Trattasi di un nuovo gruppo anglosassone di cui da tempo si aspettava la prima uscita discografica. A scanso di equivoci vi disco subito che gli autori delle canzoni che hanno confezionato questo lavoro non sono quelli immortalati in foto ma sono due personaggi, ad onor del vero non proprio 'giovincelli' e di 'primo pelo', che rispondono ai nomi di Norman Blake (chitarre) e Euros Childs (tastiere) e coadiuvati da Stuart Kidd (batteria) e Dave McGowan (basso). I cultori della scena anglosassone sapranno sicuramente che Blake militava nei Teenage Fanclub; storica formazione legata alla Creation, autrice del bellissimo album 'Bandwagonesque' datato 1991 e annoverato dalle riviste specializzate tra i migliori dischi di quella decade. Childs invece suonava con i gallesi Gorky’s Zygotic Mynci; bislacca band poco conosciuta, nata nei primi anni ’90 e che con l’lp 'Bwyd Time' raggiungerà anche il primo posto della classifica indipendente in Gran Bretagna. I Gorky’s hanno avuto il merito di far accendere i riflettori sulla scena musicale gallese e contribuiranno a portare alla ribalta i conterranei Super Furry Animals, che, più di loro, riscuoteranno successo. Tornando ai Jonny possiamo tranquillamente affermare che nel cd in questione aleggia una contagiosa atmosfera scanzonata e festaiola, che le prime 6 tracce sono una più bella dell’altra e che sono perfette per un party. La ricetta è semplice ma efficace: una spruzzatina di sixties, che non guasta mai, reminescenze pop che riportano alla mente gruppi come Pastels e Jasmine Minks e tanta voglia di divertirsi divertendo anche gli altri. In estrema sintesi i Jonny hanno realizzato un disco paradossalmente tanto brutto per la copertina ma altresì tanto bello per le canzoni contenute.

Condividi

     

Commenta

ULTIMI POST