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In Love With Oblivion

Di: Chiara Colli | 09/04/2011
Secondo lavoro in studio per la formazione più longeva e meno smaccatamente dolciastra della scena lo-fi newyorkese. I cinque compagni di merende dello squadrone Captured Tracks (la label del Blank Dogs Mike Sniper), tornano ancora per l'affine Slumberland Records, con un album che tributa gli anni sessanta psichedelici a cavallo tra immancabile garage ed ombre doorsiane. Bassa fedeltà, tappeti sonori sfocati, chitarre iridescenti su fondali di penombre ultra vintage, pop rumoroso (noise pop?) meno aspro dell'esordio ma più cupo e voglioso di abisso (l'oblio del titolo).
Sorprendente, il mantra à-la-west coast di "Alien Rivers", irresistibili i riverberi sixties meets JAMC (ormai una delle band più citate degli ultimi anni) di "Through the Floor" e il garage elettrico di "Shake the Shakeles". Inutile citare tutte le influenze: dall'indimenticata C-86 alla west coast meno acida, passando per The Standelles e primi My Bloody Valentine. Che la scena lo-fi newyorkese ne sia figlia è una certezza. Meno scontati, sono post-esordi piacevoli come questo.

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