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Deerhoof vs Evil

Di: Chiara Colli | 12/03/2011
Deerhoof contro tutti. O almeno, contro i più cattivi. Un titolo in parte ironico - "Ho amici che lavorano in associazioni no-profit o che, in qualche modo, combattono i mali di questo mondo, spiega il batterista Greg Saunier, ed io cosa faccio? Suono in una rock band. Allora, provo a convincermi che, con la musica, posso fare lo stesso. Anche se in verità suona assurdo" - per l'undicesimo album dell'inafferrabile quartetto di Frisco. Ma anche una battaglia contro l'eterogeneità interna alla band, ancora una volta alle prese con l'annosa necessità di reinventarsi, giocando dentro i labili confini della popular music.
Non ci si allontana dal terreno dell'indie rock intelligente e del pop sperimentale, eppure "Deerhoof vs Evil", album autoprodotto dalla band, mostra una crescente attenzione per le melodie, senza perdere la stravaganza sonora tipicamente "Deerhoofiana". Un disco, che non è evoluzione (del resto, tra entrate ed uscite varie, i nostri sono in giro da diciassette anni...) di qualcosa fatto in precedenza, ma che è la trasformazione, il gioco continuo, con la materia, ormai riconoscibile, che li caratterizza. Suoni esotici - nel senso di poco comuni per la tipica band indie rock d'oltroceano - un pout pourri di generi e ossimori - tra inserti elettronici, cantati storti, riff obliqui e melodie stralunate - che destabilizza l'ascolto per quanto dispersivo, ma che trova, proprio in questo, la sua forza. Una stravaganza essenziale, non ostentata. Che, del resto, ha reso questa band (a tutti gli effetti definibile) di culto, influenza dichiarata di formazioni quali Flaming Lips, Grizzly Bear, Sufjan Stevens e Dirty Porjectors. Ecco allora riverberi hard rock ("The Merry Barracks"), tappeti da cult movie anni 70 ("Let's Dance the Jet"), pop morbidissimo ("Behold a Marvel in the Darkness"), stravaganza irresistibile ed asimmetrica ("Super Duper Rescue Heads!", "I Did Crimes For You"), minimalismi scomponibili dai toni acidi, che si fanno cristallini nell’incontro con la voce di Satomi Matsuzaki ("Must Fight Current"). "Semplicemente", pop (colto) per tutte le età.

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