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No Time For Dreaming

Di: Marco Clementi | 04/01/2011
Una crisi di ispirazione è stata premonitrice per questa mia prima recensione del 2011. Avevo qualcosa di cui parlare ma non l'ispirazione giusta e allora..... com'è che diceva quello? "Che cos'è il genio? E' fantasia, intuizione, colpo d'occhio e velocità di esecuzione." Ho fatto mia questa stupenda massima di "Amici miei" del grande Monicelli per avere quel piccolo colpo di genio che mi ha permesso di parlare dell'album di questo straordinario "nonnetto". Il signor Charles Bradley, infatti, è uno splendido sessantaduenne che giunge al suo album d'esordio, dopo aver fatto il nomade musicale per anni, grazie all'intuito e al lavoro di Thomas Brenneck guru dell'etichetta Dunham, sotto l'egida della Daptone, che pubblica l'album "No time for dreaming". Il lavoro è una sorta di concept incentrato sulla storia personale di Mr Bradley ed è un puro concentrato di soul e funk nel miglior stile Daptone. In parole povere..... se vi piace Lee Fields, trituratelo. "The world (is going up in flames)" è il pezzo che apre il rubinetto ad una serie di ballads e pezzi più ritmati da far impallidire. Accompagnato dalla collaudatissima Menahan Street Band, Charles esplora la musica dell'anima da consumato performer regalandoci momenti di alta scuola. L'ascolto è OBBLIGATORIO per tutti. Se il soul è ancora vivo lo dobbiamo anche a personaggi come questi che hanno saputo rinverdire, con l'innesto di una sana dose di gioventù, una musica che ha ancora tonnellate di emozioni da comunicare. Ascoltate "Trouble in the land" oppure "In you (I found love)" e se non riuscite a sentirvi l'anima strizzata come uno straccio, cambiate canale, probabilmente qui non c'è ciccia per i vostri denti. Un disco monumentale in uscita il 24 gennaio del 2011. Non mancatelo. Assolutamente.

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