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My Father Will Guide Me Up A Rope To The Sky

Di: Marco Clementi | 12/10/2010
Swans! Nel 2010. Dopo 13 anni dal loro ultimo lavoro.
Mmmmmmm...... Operazione rischiosa e, almeno per quel che riguarda la mia modesta opinione, evitabile. Mai amato le reunion e le lente agonie dei mostri sacri del rock. Comunque, per dovere di cronaca e perchè sono stati uno dei gruppi che ho maggiormente amato della generazione degli 80's, mi appresto a scrivere. Inserisco il cd nel lettore (in attesa della versione vinilica, se ne varrà la pena). Il pezzo di apertura, "No Words/No Thoughts", ci introduce nell'universo sonoro del gruppo di Gira accompagnato dal fido Norman Westerberg, da Bill Rieflin e da una costola degli Angels of Light più un cameo di Devendra Banhardt e di Grasshopper dei Mercury Rev.
L'impressione che appare più evidente ascoltando questo lavoro è che a suonare sia un gruppo che cerca di imitare gli Swans con discreta efficacia ma non cogliendo quello che era il SUONO del gruppo. Manca, per dirla tutta, la ferocia e l'intensità che contraddistingueva questa band anche nei momenti più intimi. Il capolavoro "Children of God" è distante anni luce. Bella l'intensità di pezzi come "My Birth", "Jim", "Inside Madeline". La collaborazione con Devendra Banhardt porta alla zeppeliniana "You Fucking People Make Me Sick" (par di ascoltare "The Battle of Evermore").
Il disco resta godibile con l'esclusione dell'orribile folk di "Reeling The Liars In" ma, francamente, il lavoro nulla aggiunge allo status artistico della band di Gira. Questa NON E' UNA REUNION. Lo ha specificato in caratteri cubitali. L'amore che nutriamo per Michael ci consente di consigliargli di lasciare questo lavoro come un episodio isolato. Discreto album ma per ascoltare i veri Swans siete pregati di rivolgervi altrove.

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