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Heavy Metal Fruit

Di: Gianpaolo Castaldo | 26/01/2010
I Motorpsycho vengono da Trondheim, Norvegia. Sono sulla scena da un ventennio e fanno grande musica ancor oggi con l'energia e la forza che ne caretterizzarono gli esordi, datati 1989. Fulminati dalla cinematografia di Russ Meyer, avrebbero voluto chiamarsi Mudhoney o Faster Pussycat, ma per loro sfortuna quei nomi erano già stati scelti da altrettante rock bands. Era rimasto libero solo Motorpsycho, e così fu.
Da "Lobotomizer" del 1991 a questo "Heavy Metal Fruit", di acqua sotto i ponti ne è passata ed anche il loro stile musicale si è parecchio evoluto. Senza mai concedere nulla al facile ascolto. In Europa (sopratutto al nord) sono una vera e propria istituzione, qui da noi seguiti da uno sparuto drappello di aficionados. Così è la vita.
Questo HMF segue di poco il disco uscito a settembre scorso, "Child Of The Future", album pubblicato solo in vinile per celebrare i loro 20 anni di carriera.
Veniamo a questo nuovo cd, dunque: sei brani, 60 minuti di musica, in questo caso vinile e cd. Come sempre, molto spazio all'improvvisazione, con generi e sottogeneri frullati e mischiati come forse loro e pochi altri sanno fare. La virata verso l'hard è abbastanza chiara, lo dice il loro leader Bent Seether: "Il disco più hard degli ultimi 15 anni". Non mancano vieppiù strizzatine d'occhio al prog e alla psichedelìa, ma i Motorpsycho questo lo hanno sempre fatto in passato. La differenza tra loro e la pletora di bands che si cimentano col genere, e ce ne sono tante in giro, è che qui la classe li pone su una spanna al di sopra di tutto e tutti.
Il motivo è molto semplice: da sempre i loro dischi sono la normale evoluzione, meticolosa e precisa, di un lavoro di fino testato sul campo ogni volta che partono per una tourneè che si sa quando inizia, mai quando finisce. Ondarock gli dà 6 (sei! ndr) e li consiglia ad "aficionados ed irriducibili"... (d'altronde, bisogna capirli, hanno acclamato disco dell'anno quella palla dei Soap & Skin...). Io vi dico che questo è un cd di livello superiore, intenso e a tratti sublime, sempre emozionante e coinvolgente. Questi sono i dischi che ti fanno riappacificare con la vita, e di questi tempi, non capita tutti i giorni.

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