Canto De Perdas
Una bella storia nata nel 1990 grazie al pianista/tastierista Federico Laterza che nel 1996 pubblica sotto il marchio WORLDREAM uno dei più affascinanti, originali e coinvolgenti progetti di etno jazz che le mie orecchie abbiano mai potuto ascoltare. HANDPRINTS è il titolo di quel piccolo grande capolavoro che trova il suo naturale seguito, dopo ben 13 anni, in questo CANTO DE PERDAS.
Molto tempo è passato da allora e la sana ingenuità che ne caratterizzò gli inizi lascia il posto ad una consapevolezza d'insieme di un gruppo di musicisti che si sente essere cresciuto e maturato. Il disco è molto bello e pur contenendo in versione riarrangiata alcuni degli spunti del loro primo lavoro, manca però in spontaneità e ci mette un po' per arrivare al cuore.
Sia chiaro, il laboratorio di sperimentazione e ricerca è sempre molto attivo, Federico proviene tra l'altro da esperienze e incontri musicali molto differenti, mescola sapientemente e mette a frutto il risultato di lunghi viaggi musicali e geografici, tenendo ben piantata nel cuore la cultura e la tradizione indiana. Suoi compagni di viaggio sono Fabio Lazzarin, tablas e percussioni, Paolo Innarella ai fiati, Eddie Powell al sitar e all'oud, Lutte Berg alle chitarre, Stefano Cesare al basso, Antonello Salis all'accordion ed in un brano Lorena Fontana al canto. Un ensemble di tutto rispetto, insomma, ad avercene in Italia gente che suona così,
Federico e soci si trovano davvero a proprio agio tra gli 11/4 di "Normalmente non succede", i 7/4 di "Local Times", così come nei 13/4 di "Go Thirteen". Se proprio devo trovargli un difetto, punterei l'indice sull'uso eccessivo dell'harmonium in molte delle tracce che lo compongono. Ma è un ago in un pagliaio di suoni elaborati e davvero avvolgenti.
Prodotto da Rai Trade - Videoradio , distribuito dalla Self, è in vendita a 12 - 13 euro. Un bel gesto che ne incoraggia l’acquisto.