Live At Folklore Center, 6th march, 1967
Il Folklore Center di New York è stato per molti anni luogo di incontro di musicisti e appassionati. Si trovava nel Greenwich Village, esattamente al numero 321 della Sesta Avenue ed era gestito da un certo Izzy Young, un tipo col fiuto in fatto di talenti musicali. Aperto nel 1957 e chiuso nel 1973, il Folklore Center ha visto passare molti fra i migliori talenti del songwriting locale, compreso Tim Buckley, entrato un giorno casualmente per curiosare tra vinili e riviste. Buckley divenne in seguito grande amico dello stesso Izzy, il quale confessa, nel booklet del cd stesso, di non averlo mai sentito suonare fino a quel momento e di aver accettato a scatola chiusa una sua performance. Il set, completamente acustico, si svolse senza microfoni né luci. Pubblico presente, non più di 35 persone.
Dopo la chiusura del locale, Young andò a vivere in Svezia e solo oggi quella registrazione amatoriale rivede la luce, ovviamente, corretta nei suoni. Il risultato è semplicemente fantastico: Tim ha poco più che 20 anni ma è assolutamente protagonista del momento, ha pubblicato da poco il suo primo album ma ha già pronto il materiale per lo splendido seguito, “Goodbye And Hallo”. Sedici canzoni di cui sei inedite, una performance in crescendo senza sovraincisioni e aggiunte: chiara, cristallina come la sua voce, ispirata e coinvolgente.
Segno dei tempi e termometro del grande movimento musicale che animava New York e tutta l’America in quel periodo, Live At Folklore Center aggiunge un altro tassello al già caleidoscopico mondo dei songwriters, da Nick Drake a Leonard Cohen passando per Bob Dylan il cui “fantasma” aleggia prepotentemente anche nei solchi di questo lavoro. Cinque stelle.