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Music for men

Di: Franca Di Roma | 30/07/2009
Quarto album per la chiacchierata band di Portland capitanata dalla carismatica Beth Ditto. Tanto per cominciare, sarà la location in cui è stato registrato, una esotica Malibù e gli storici studi Shangri-La, "Music for Men" è un lavoro carico di suoni di ogni genere che si fondono, dando un ritmo danzereccio che ne fa un ottimo sottofondo se volete abbandonarvi ad un ascolto movimentato. Il trio prova quasi ad urlare il proprio talento, forse innervosito dal continuo vociferare che si fa, più che della loro musica, della vocalist Ditto, che certo attrae la curiosità per carisma, indole e abbondanti forme ostentate. Suoni meno garage, e questo dispiace, a favore di sonorità più glamour e sintetiche, grazie ad un uso sfrenato di sinth, a cui, fortunatamente, si alternano ottimi riff di chitarra, che spaziano dal funky al post-punk. La voce della Ditto fa tutto il resto, squillante e diretta come sempre e con una carica che rende la vocalist dei Gossip davvero una leader inespugnabile. La pecca di questo lavoro è che non si capisce l'intento ultimo, perchè, se da una parte c'è l'attitudine a suoni graffianti, dall'altra c'è un produttore, come Rick Rubin, vera macchina da band preconfezionate per i Grammy Awards, che sembra voglia glitterare l'immagine del trio, dando poca importanza, come accade in certi ambienti, alle doti artistiche. Il risultato, ahimè, è un'accozzaglia di brani che spaziano tra miriadi di generi senza dare una vera identità nè all'album, nè alla band e questo è un vero peccato per un gruppo con trascorsi interessanti e indie rock che potevano farli approdare altrove.

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