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Hombre Lobo

Di: Franca Di Roma | 18/06/2009
Mentre molti si ispirano al mondo che li circonda prima di produrre un album, Mr Everett, alias Mr Eels, trova ancora una volta ispirazione, come ai tempi di "Dog Faced Boy", guardandosi allo specchio.
E deve aver visto qualcosa di particolare quando, complice la sua barba lunga e nera, nello specchio si è immaginato come un licantropo, dando vita ad un album dal titolo "Hombre Lobo", appunto "uomo lupo" in lingua spagnola.
Siamo ancora una volta, come sembra andare di moda di questi tempi, al cospetto di un lavoro anagraficamente datato 2009, ma radicato nei favolosi anni '70 e ancora una volta il fil rouge che collega le 12 tracce rende questa uscita un concept album, il cui tema è il desiderio.
Il desiderio di un lupo mannaro, che ulula, a volte dolcemente, come nella struggente "The longin" e in altre bellissime ballate che ricordano vecchi lavori della band, a volte disperatamente, come in "Tremendour Dynamite" o nel singolo "Fresh blood". 12 canzoni in cui Everett butta fuori tutto quello che nasconde una scura e lunga barba: rughe di espressioni, a volte melense a volte euforiche, e uno struggente desiderio di abbattere il muro inesorabile della solitudine di un uomo lupo. Un album volutamente con suoni di qualità lo-fi, registrato, come i vecchi bootleg di una volta, in casa.
Il lavoro è stato realizzato in pochissimo tempo, senza nessun intento innovativo, visto che i suoni sono quelli tipicamente "eels", ma immediato come solo un album scritto d'istinto può essere. Potere di una barba riflessa in uno specchio durante un risveglio qualsiasi in casa Eels.

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