"The Spinning Top"
Che Graham Coxon brillasse di luce propria, per quanto sia uno dal look e dai modi un pò da nerds, lo sapevamo dai tempi dei Blur e, durante i dieci anni di carriera solista, in attesa della prossima annunciata reunion della band, lo aveva dimostrato con ottimi lavori.
Ora questo ragazzo dagli occhiali alla Elvis Costello ed i modi un pò impacciati torna con un lavoro notevole, per quanto quasi sottovoce.
Un lavoro, "The spinning top", che, come è tornato di moda ultimamente, vuole essere un ambizioso concept album che racconta la vita, dalla nascita alla morte, di un uomo.
Un album d'ispirazione folk e, a tratti, lievemente psichedelico, registrato quasi tutto senza spina, dando risalto alla chitarra abilmente strimpellata e alla voce, assolutamente e fortunatamente imperfetta, di Graham Coxon.
Le citazioni sono importanti: da Nick Drake a Simon & Garfunkel, ma c'è anche l'india beatlesiana di una delle perle dell'album che è "In the morning".
La chitarra elettrica fa capolino solo per un attimo in un paio di tracce e poi viene solertemente riposta per ridare spazio a suoni più pacati.
"The spinning top" è un lavoro realizzato sotto la supervisione, affatto discreta, di Robyn Hitchcock e nella country house in cui Coxon si rifugia spesso e volentieri.
Un album sottovoce, dilatato e lento, volutamente non innovativo, ma garbato e rassicurante.